Stefan Zweig: differenze tra le versioni

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*Il nome di Erasmo al principio del secolo sedicesimo si tramuta da fama letteraria in energia incomparabile; se egli fosse di animo audace, potrebbe valersene come dittatore per una impresa di riforma universale. Ma l'azione non è il suo elemento. Erasmo può chiarire, ma non plasmare, preparare ma non concludere. Non è il suo nome che brillerà in fronte alla Riforma: un altro raccoglierà la messe da lui seminata. (da ''Gli anni della maturità'', p. 71)
*[...] [[Huldrych Zwingli|Zwingli]] ha fissato mirabilmente il contrasto di carattere fra i due rivali in una immagine, paragonando Lutero ad Aiace, Erasmo a Odisseo. Aiace-[[Martin Lutero|Lutero]], uomo di coraggio e di guerra, nato alla lotta e che nella lotta soltanto può vivere, Odisseo-Erasmo, capitato per caso sul campo di battaglia, felice appena gli è dato ritornare alla sua pacifica Itaca, all'isola beata della contemplazione, al mondo dello spirito, dove le vittorie o le sconfitte terrene appaiono nulle in confronto alla presenza invincibile ed eterna delle idee platoniche. (da ''Il grande avversario'', p. 103)
*La storia non avrebbe potuto creare più grandioso simbolo per questo uomo della moderazione: da Lovanio dovette fuggire perché la città era troppo cattolica, da Basilea perché si faceva troppo protestante. Uno spirito libero ed indipendente, che non si lega ad alcun dogma e non vuol decidersi per alcun partito, non ha patria in terra. (da ''La fine'', p. 155)
*{{NDR|Il principe di [[Niccolò Machiavelli]]}} In questo manuale matematicamente limpido di una spregiudicata politica di potenza e di successo, il pensiero antitetico a quello erasmico trova la sua formula precisa, quasi come in un catechismo. (da ''L'eredità di Erasmo'', p. 169)
*Dopo di lui continua a scrivere la buona novella della bontà intelligente il suo discepolo [[Michel de Montaigne|Montaigne]], per il quale l'''inhumanité'' è il peggiore dei vizi, «''que je n'ay point le courage de concevoir sans horreur''<ref>Che non ho il coraggio di concepire senza orrore.</ref>». [[Baruch Spinoza|Spinoza]] invoca al posto della cieca passione l' ''amor intellectualis'', [[Denis Diderot|Diderot]], [[Voltaire]], [[Gotthold Ephraim Lessing|Lessing]], scettici ed idealisti ad un tempo, combattono ogni angustia mentale e propugnano la comprensione e la tolleranza. [[Friedrich Schiller|Schiller]] dà slancio poetico al messaggio dell'internazionalismo, [[Immanuel Kant|Kant]] invoca la pace perenne e sempre, sino a [[Lev Tolstoj|Tolstoi]], a [[Mahatma Gandhi|Gandhi]], a [[Romain Rolland|Rolland]], lo spirito della conciliazione afferma con forza logica il proprio diritto morale accanto a quello della violenza. (da ''L'eredità di Erasmo'', pp. 172-173)
===[[Explicit]]===
*Soltanto ciò che eleva lo spirito oltre il proprio ambito di vita, sino alla cerchia dell'intera umanità, può dare al singolo la forza di trascendere la propria forza. Solo di fronte alle mète ultrapersonali e forse inattuabili gli individui come i popoli riconoscono la loro vera e sacra misura.
 
==''Il candelabro sepolto''==