Vandana Shiva: differenze tra le versioni

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==''Monocolture della mente''==
*I principi della gestione scientifica portano alla distruzione dell'ecosistema forestale tropicale perché rimodellano la diversità della vita della foresta in base all'uniformità della catena di montaggio. Anziché modellare la società sulla base della foresta, come accade nelle culture locali, la vita della foresta viene regolata in base a quella della fabbrica. La gestione scientifica, praticata ormai da oltre un secolo, corrisponde a un sistema di [[diboscamento|deforestazione]], che trasforma la foresta in risorsa non rinnovabile. Lo sfruttamento del legno tropicale somiglia sempre di più a quello delle miniere, e le foreste tropicali diventano miniere di legname. Secondo le previsioni della Fao, agli attuali tassi di sfruttamento, le foreste tropicali dell'Asia si esauriranno entro la fine di questo secolo. (da ''Monocolture della mente'', par. 2, p. 23)
*I moderni concetti di riproduzione delle piante come quello HYV riducono interi sistemi di produzione a raccolti singoli, o parti di raccolto. Le componenti di un sistema di raccolti sono allora commisurate con le componenti di un altro sistema. Dato che la strategia della Rivoluzione verde punta ad aumentare la produzione di una sola componente agri, ola, a costo di ridurre tutte le altre, facendo nel contempo, aumentare gli ''inputs'' esterni, il confronto tra rese è per definizione falsato e fa apparire «ad alta resa» le nuove varietà, nonostante che esse non necessariamente lo siano se considerate a livello dell'intero sistema di produzione. (da ''Monocolture della mente'', par. 5, p. 43)
*Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Il «miglioramento» – dal punto di vista dell'impresa o da quello dell'agricoltura occidentale o della ricerca forestale – è spesso una perdita per il Terzo mondo, specie per i poveri. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità: l'uniformità, come modello produttivo, è inevitabile solo nel contesto del controllo e del profitto. (da '' Biodiversità: un punto di vista del Terzo mondo'', par. 2, p. 70)