Allevamento intensivo: differenze tra le versioni

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Pierre Rabhi
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*La maggior parte di questi animali, miliardi di animali, soffre ogni singolo minuto della propria esistenza. Sono fisicamente malati, minati da malattie croniche e debilitanti. Sono annientati psicologicamente, oppressi dal sommarsi di disorientamento e depressione. Visti da lontano, possono sembrare gli animali che abbiamo visto nelle figure dei libri della nostra infanzia. Visti dall'interno, nel loro presente, non sono altro che ombre tragiche e patetiche dei loro forti antenati. Tuttavia la pienezza del loro essere si conserva, in attesa di essere liberata. ([[Tom Regan]])
*La vita breve e infelice di un manzo ingrassato a furia di mais in un allevamento intensivo rappresenta il trionfo supremo della logica industriale rispetto a quella evolutiva. ([[Michael Pollan]])
*Le fabbriche concentrazionarie produttrici di proteine animali si moltiplicano, sollecitando nello stesso tempo l'importazione di proteine vegetali del Terzo Mondo, meno costose. Le eccedenze di proteine animali raggiungono proporzioni tali che bisogna gettarle via o stoccarle. Poi bisogna correggere artificialmente il calo delle rendite degli allevatori – conseguente alla pletora – facendo appello alle risorse di tutti i cittadini. Bisogna infatti evitare qualunque danno al produttore, che deve continuare a produrre, trasfuso dalla collettività tramite la flebo delle sovvenzioni. L'intensificazione, quindi, continua inesorabile. ([[Pierre Rabhi]])
*Le forme di allevamento intensivo rappresentano una applicazione scientifica e tecnologica dell'atteggiamento secondo cui gli animali sono per noi dei semplici oggetti da usare. Per avere sulla tavola carne a un prezzo contenuto, la nostra società tollera metodi di allevamento che costringono animali dotati della capacità di sentire a vivere ammucchiati in condizioni intollerabili per l'intera durata della loro esistenza. ([[Peter Singer]])
*Le stalle e i pollai industriali non costituiscono più dei luoghi di allevamento: sono, di fatto, degli ospedali zootecnici per la produzione di latte e carne su larga scala. Gli animali non sono infatti allevati: più precisamente essi vengono intensivamente ingrassati in una condizione di patologia permanentemente controllata. Ormoni, vitamine, auxinici, appetizzanti, antibiotici, coloranti, antiparassitari, disinfettanti, conservanti, urea, chemioterapici sono gli ingredienti chimici quotidiani di questa industria ospedaliera della carne. Com'è possibile che da animali in permanente cura medica non si producano rischi per la salute dei loro umani consumatori? ([[Piero Bevilacqua]])