Giulio Cesare Vanini: differenze tra le versioni

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'''Giulio Cesare Vanini''' (1585 – 1619), filosofo italiano.
 
*Se [[Dio]] non volesse che nel mondo avessero luogo le peggiori e le più indegne azioni, senza alcun dubbio egli, con un solo cenno, caccerebbe e bandirebbe dai confini del mondo tutte le azioni ignominiose: chi di noi può opporre resistenza alla volontà divina? Come si può pensare che i delitti vengano commessi contro la [[volontà di Dio]], se egli dà agli scellerati, nel momento di commettere un delitto, la forza a ciò necessaria? Ma se l'uomo si perde contro la volontà di Dio, allora Dio è più debole dell'[[uomo]], il quale gli si oppone e ne ha la forza. Se ne deduce che Dio vuole il mondo qual è: se ne volesse uno migliore, lo potrebbe avere. (da ''Amphitheatrum aeternae Providentiae'', exercit. 16, p. 104)
 
*Se Dio vuole i peccati, allora è lui che li commette; se non li vuole, essi vengono tuttavia commessi. Quindi o egli è imprevidente o impotente, oppure è crudele, perché o non sa o trascura di compiere quello che vuole. (da ''Amphitheatrum aeternae Providentiae'', exercit. 16, p. 103)
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[[Categoria:Filosofi italiani|Vanini]]