Sergio Lanza: differenze tra le versioni

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opera e citazioni
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*Separandosi dalla religione, la riflessione illuministica dichiara la propria impotenza a fornire criteri validi ed universali, a cogliere la totalità, ad esprimere il significato dell'uomo e del mondo.
*Tendiamo a sentirci orgogliosi di ciò per cui, invece, dovremmo provare vergogna: vivere nell'epoca postideologica o postutopica, mostrare indifferenza per qualunque immagine coerente di società buona ed aver barattato la preoccupazione per il bene pubblico con la libertà di perseguire l'appagamento personale.
 
{{Int|Citato in ''Etica e finanza''|Di S. Signori, G. Rusconi, M. Dorigatti, Franco Angeli, 2005}}
*I tempi in cui si verifica la modificazione dei paradigmi di riferimento sono sempre tempi di profonda incertezza.
*Il primato del mercato sul primato della natura interrompe il finalismo immanente dell’attività umana, ciò per cui essa può dirsi compiutamente umana.
*Il riemergere dell'istanza etica nel tempo presente porta tutti i segni della rimozione, dell'attesa e della inevitabile ambiguità che ne consegue.
*L’etica non si difende solo con regole di efficacia, ma con regole di verità: solo queste hanno connotato morale, sono cioè degne dell’uomo.
*Le dinamiche della modernità, nella loro dialettica, consumano il fatto religioso (cristiano in specie) da anima e matrice della civiltà a scelta e pratica privata.
*Quando tutto ha valore solo perché è scelto, nulla è scelto perché ha valore.
*Senza responsabilità nei confronti dell’altro, non c’è etica, non c’è condivisione, non c’è relazione intersoggetiva reale.
*Una società che non fornisce agli esseri umani ragioni convincenti per interessarsi gli uni agli altri, non manterrà a lungo la propria consistenza
 
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