Giorgio Celli: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Giorgio Celli==
*I [[gatto|gatti]] sono stati i miei maestri di etologia. Maestri senza parole ma con gesti trasparenti; ed io, a poco a poco, sono diventato un loro ammiratore e loro complice.<ref>Citato in ''Minù. Agenda del gatto 1998'', testi a cura di Claudia Angeletti e Simona Lari, Gruppo Editoriale Armenia, Milano, 1997.</ref>
*[...] nel medioevo il gatto era considerato una creatura del demonio, e questa attribuzione malvagia dipendeva, io credo, da alcuni tratti del suo comportamento. Per esempio, il gatto è l'animale silenzioso per eccellenza, e quando se ne va, avete l'impressione che si dissolva: era lì, che faceva ron-ron, e puff... è sparito nell'aria. In realtà, il gatto va a caccia con il favore delle tenebre e, al contrario del [[cane e gatto|cane]], che è predone diurno, deve fare attenzione a non produrre il benché minimo rumore, che nel silenzio della notte si amplificherebbe mettendo il guardia la selvaggina. Per questo il gatto ha le unghie retrattili, che si nascondono nella pantofola dei piedini consentendogli una marcia senza echi, mentre il cane ha gli unghioni vistosamente esibiti, perché tanto, di giorno, un rumore vale l'altro.<ref>Da ''Gatti, gatti gatti e altre storie''; citato in Alessandro Paronuzzi (a cura di), ''101 gatti d'autore'', Franco Muzzio Editore, Padova, 1997, p. 43. ISBN 88-7021-844-9</ref>
*Se il [[Paradiso]] esiste è giusto che sia popolato di animali. Ve lo immaginate un [[Giardino dell'Eden|Eden]] senza il canto degli uccelli, il garrire delle rondini, il belare delle caprette e l'apparire del buffo e curioso musetto di un coniglio? Di sicuro nel mio Paradiso ideale non possono non echeggiare miagolii da ogni angolo. Il festoso abbaiare di cani che giocano finalmente sereni.<ref>Dalla prefazione a Stefano Apuzzo e Monica D'Ambrosio, ''Anche gli animali vanno in Paradiso. Storie di cani e di gatti oltre la vita'', Edizioni Mediterranee, Roma, 2007, [http://books.google.it/books?id=DXyiBn9lPKIC&pg=PA11 p. 11]. ISBN 88-272-1417-8</ref>
 
==''Da Socrate a Darwin''==