Paola Mastrocola: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m →‎Citazioni: refuso
 
Riga 12:
*Ho raccontato il mio sogno a un mio compagno detto Flipper, così, tanto per raccontare qualcosa a un mio compagno, che se no mi sembra che non ci diciamo mai niente tra compagni. Flipper mi ha guardato storto e poi mi ha detto:<br>«Ma sei fascista?»<br>Io non so, mi aspettavo: «ma sei scemo?» Qualcosa così. Invece: ma sei fascista?» Siccome si vedeva che non capivo, ha aggiunto:<br>«Hai il mito dell'autorità!»<br>Lo ha detto come uno che si trova una brutta malattia addosso, non so la lebbra, o uno scarafaggio nelle mutande.<br>D'altronde... Cosa vado a raccontare il sogno proprio a lui che porta la kefiyyah. Anzi, che ci vive con la kefiyyah avvolta al collo. Io poi, non ne avevo mai visti di questi tovaglioloi a quadretti legati al collo e non sapevo cosa proprio fossero, e anche adesso che me lo hanno spiegato, non ci ho mica fatto l'abitudine e ogni volta mi viene da chiedermi; cosa c'entriamo noi con i palestinesi?<br>Forse però io ho troppo distacco dal Mondo. Dovrei interessarmene di più, invece di chiudermi nel mio stupido latino.<br>Ma noi extraterrestri abbiamo altri pensieri.<br>Ad esempio quel ''nefas'', come diavolo lo traduco?
*Come mi aspettavo. L'esattezza delle cose che ti aspetti, la perfetta coincidenza di ciò che hai immaginato con ciò che è, la felicità di vedere che le due cose si sovrappongono esattamente e non c'è più divario tra pensiero e realtà. Stupendo. Non facile. Quasi sempre ti fai un'idea delle cose che poi non è mai quella.
*Anch'io avrei avuto bisogno di un buon drenaggio. Sono stato, in tutti questi anni di liceo, una pianta a cui dovevano drenare il terreno. Possibile che non si siano accorti che ingiallivo? Ingiallivo e mi marcivano le radici. Ma niente, hanno continuato a innaffiarci. Facile: porti ogni giorno la tua bella pompa e giù acqua. Tutti livellati a bagno nello stesso terreno intriso d'acuqaacqua da far paura: tutti belli marci. Ma tanto, chi le vede le radici?
*Il colloquio con l'avvocato famosissimo comunque non era andato male: ero arrivato secondo.<br>«Ah, bene!» mi dice Furio. «E, per curiosità, chi è arrivato primo?»<br>I nomi non sono importanti. Vorrei dire con totale sicurezza a Furio che i nomi sono solo nomi, parole con cui nella vita, per convenzione, veniamo chiamati. E invece devo riconoscere che non è così: i nomi sono importanti! A volte sono spade che ci trafiggono. E quindi, visto che lo vuole sapere, glielo dico il nome di colui che ha vinto al posto mio: Cartonzi.<br>«Cartonzi Federico.»
*Non importa, dominus. Non si preoccupi. Nulla importa davvero. A noi son state date piccole cose a cui badare, qualche foglia che ingialla, un rametto spezzato. In queste minuzie ci siamo beatamente perduti. E ci siamo resi, così, imprendibili.<br />Eh, sì, non ci prenderete mai! Abbiamo certi rivoletti e sentierini, noi, che voi neanche immaginate, cari signori del mondo. Non ci prenderete nella vostra rete, maramao.<br />Ci resta soltanto, caro dominus, un sottile dolore, come una puntura che ci prende, a volte, all'imbocco dello stomaco. Questo sì, un ''punctum''. Qualcosa che non va né su né giù. Come un cucchiaio di minestrone e noi lì come cretini, senza un bicchiere d'acqua che riesca a mandarlo giù.