Piero Bevilacqua: differenze tra le versioni

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'''Piero Bevilacqua''' (1944 – vivente), storico e saggista italiano.
 
*Ci vuole ben altro che il becco di un'aquila per intimorire [[Prometeo]].<ref>Da ''Prometeo e l'aquila'', p. 8.</ref>
*{{NDR|Oggi è bollato come radicale ed estremista chi sostiene}} la prospettiva di una società sobria, che ponga fine al consumismo smisurato, alla bulimia distruttiva di territorio e risorse, all'affanno della crescita infinita, alla mortificazione dell'umana operosità ridotta a merce, alla competizione senza quartiere, alla dissipazione nel lavoro e nel consumo del nostro tempo di vita.<ref>Da ''Elogio della radicalità''; citato in [[Lorenzo Guadagnucci]], ''Restiamo animali: Vivere vegan è una questione di giustizia'', Terre di mezzo, Milano, 2012, p. 35. ISBN 978-88-6189-224-8</ref>
 
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*Il pensiero [[Ambientalismo|ambientalista]] non è un fenomeno religioso, ma il risultato della ricerca scientifica non asservita alle potenze dominanti. (p. 136)
 
==[[Incipit]] di ''Prometeo e l'aquila''==
===[[Incipit]]===
[[Prometeo]] se ne stava come sempre, incatenato ai piedi e ai polsi, con la schiena poggiata allo sperone della montagna. La lunga barba si sollevava dal petto nel soffio del vento, come mossa dal suo respiro. Spuntando da una cortina di nuvole, nel fondo della valle, la massa del sole cominciava la sua solita ascesa incendiando l'orizzonte. C'erano ancora neve e ghiaccio poco lontano dai suoi piedi, ma l'erba, che si era fatta spazio negli ultimi giorni, diventava sempre più verde. Girò il capo di qua e di là per destarsi del tutto, e ne osservò l'avanzare alla base della roccia, tutto intorno a lui. E anche sulle altre cime, tra gli speroni erti e scavati, ancora gonfi di ombre, macchie di muschio bucavano la neve. Ne sentiva un confortante sollievo. Inattesa consolazione che saliva dentro il suo corpo. Ma subito si rammentò che era la solita sensazione che provava ogni volta, tutti gli anni. Era sempre come se l'arrivo della [[primavera]] potesse cambiare qualcosa del suo stato.
 
===Citazioni===
*Ci vuole ben altro che il becco di un'[[aquila]] per intimorire [[Prometeo]].<ref>Da ''(Prometeo e l'aquila'',: p. 8.</ref>)
*[[Fortuna]]? Ma noi la domiamo la fortuna! La stringiamo nelle nostre mani, come il manico di una frusta. (Prometeo: p. 20)
*La [[Terra]] è dura, comanda fatica. Se non si scava a fondo il Vento trascina via i semi. Se li mangiano gli Uccelli. (Aquila: p. 27)
*Il Grande Respiro di Gaia ormai va fuggendo nelle lande più remote della Terra, insieme alle Anime della foresta. (Aquila: p. 28)
*La [[ricchezza]] aumenta il numero dei padroni, Prometeo, e quello dei servi, che devono accrescerla. (Aquila: p. 32)
*Non tutti sono capaci di [[comandare]]. Gran parte degli Umani preferisce eseguire ordini, piuttosto che affannarsi a governare gli altri. (Prometeo: p. 32)
*''Prometeo''. Gli Uomini hanno fame, uccello. O chiunque tu sia. Non dovrebbero mangiarle, le bestie? <br />''Aquila''. Possono sfamarsi senza sopprimere altre Creature-che-provano-dolore. (p. 34)
*Gli Uomini possono scegliere. Non sono nati per divorare le membra del [[Cervo]]. (Aquila: p. 34)
*Quando uccidete anche la più piccola delle Creature il lamento della Grande Nutrice è lungo e corre per tutta la Terra, ma voi ormai non potete più udirlo. (Aquila: p. 35)
*I [[lupo|lupi]] e le [[iena|iene]] attaccano in branco, ma per spartirsi una preda. (Prometeo: p. 74)
 
==Note==
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{{Pedia|La mucca è savia||(2002)}}
 
[[Categoria{{DEFAULTSORT:Saggisti italiani|Bevilacqua, Piero]]}}
[[Categoria:StoriciSaggisti italiani|Bevilacqua, Piero]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
[[Categoria:Storici italiani]]