Come mangiamo: differenze tra le versioni

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*Se vengono impiegate in aree rocciose o coralline, le [[pesca a strascico|reti a strascico]], a cui vengono applicati dei pesi in acciaio perché rimangano a fondo, provocano gravi e irreparabili danni alle barriere coralline e alla flora e fauna dei fondali, distruggendo formazioni risalenti a centinaia di migliaia di anni fa che rappresentano l'habitat riproduttivo di pesci e altre creature marine. Queste reti smuovono inoltre i sedimenti rendendo l'area invivibile per alcuni degli abitanti delle profondità oceaniche e, dato che si utilizzano più volte in una stessa zona, trasformano il fondale in una sorta di campo arato. (p. 152)
*In maniera molto simile all'andirivieni nevrotico delle tigri costrette nelle esigue e spoglie gabbie degli zoo, i [[salmone|salmoni]] d'allevamento nuotano in cerchio a banchi dentro le gabbie. Sembrano rispondere così all'impossibilità di agire secondo il loro istinto. (p. 154)
*Non esistono normative per lo stordimento e il trattamento umano del [[pesce]] al momento dell'uccisione: viene ammazzato con metodi brutali che sarebbero considerati illegali e scioccanti se impiegati su vacche e maiali. A volte i pesci d'allevamento muoiono soffocati dopo essere stati prelevati dall'acqua e aver trascorso fino a 15 minuti in agonia. Capita che quelli di dimensioni più grandi, come il salmone, vengano colpiti sulla testa con una mazza di legno, che non sempre li uccide sul colpo ma li lascia feriti, e vengano poi tagliati e lavorati ancora pienamente coscienti. (pp. 154-155)
*L'indifferenza ai patimenti dei pesci è diffusa anche in società inclini a preoccuparsi degli animali. Altrimenti non sarebbe possibile che persone sconvolte alla sola idea di soffocare lentamente un cane possano trascorrere un'allegra domenica sedute sulla riva di un fiume con la canna da pesca nella speranza che un pesce abbocchi all'amo, per poi tirarlo fuori dall'acqua, rimuovere l'amo e lasciarlo a dimenarsi in un secchio fin quando non muore soffocato. (pp. 155-156)
*Molti attivisti del movimento per i diritti animali sono [[veganismo|vegani]] più che vegetariani, perché non vogliono rendersi complici in alcun modo dello sfruttamento degli animali. Non indossano né lana né pelle, dimostrando così che la loro posizione non si basa solo su preoccupazioni per la propria salute. Molti vegani comunque affermano che non consumare prodotti animali è più salutare sia per se stessi sia per il pianeta. Tuttavia la dieta vegana è controversa, perché se è vero che i vegetariani esistono da migliaia di anni, il veganismo, almeno su larga scala, è un fenomeno relativamente nuovo. (p. 217)
*{{NDR|[[Donald Watson]]}} era una pubblicità vivente della dieta che seguiva [...]. (p. 217)