José Saramago: differenze tra le versioni

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*Il [[destino]] è uno scrigno come altri non ne esistono, aperto e contemporaneamente chiuso, si guarda dentro e si può vedere quanto è successo, la vita passata, destino ormai compiuto, ma di quanto dovrà accadere non si ottiene niente, solo qualche presentimento, qualche intuizione. (p. 110)
*Il [[sogno]] è quel pensiero che non si è avuto nel momento in cui era necessario. (p. 112)
*Né tu puoi farmi tutte le [[domanda e risposta|domande]], né io posso darti tutte le [[domanda e risposta|risposte]]. (p. 112)
*Il [[tempo]] non è una corda che si può misurare a nodi, il tempo è una superficie obliqua e oscillante che solo la memoria riesce a far muovere e avvicinare. (p. 130)
*Se fossimo così imprudenti, o così audaci, come le farfalle, le falene e altri lepidotteri, e ci lanciassimo nel fuoco tutti insieme, la specie umana in blocco, può darsi che una combustione così enorme, un simile chiarore, attraversando le palpebre serrate di Dio, lo desterebbe dal suo sonno letargico, troppo tardi per conoscerci, questo è vero, ma ancora in tempo per vedere il principio del nulla, dopo la nostra scomparsa. (p. 130)
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*A una schiava dovrà [[Risposta|rispondere]] solo chi lo voglia, ma il prestigio dell'ultima età, nonostante la condizione inferiore, ha una certa forza, ai vecchi, a tutti, si deve rispondere sempre perché, essendogli rimasto ormai così poco tempo per fare domande, sarebbe una crudeltà terribile lasciarli senza risposte, non dimentichiamo che una potrebbe anche essere quella che si aspettava. (p. 168)
*Dicono gli esperti nelle regole della buona narrazione che gli incontri decisivi, proprio come succede nella vita, dovranno essere inframmezzati e incrociati con altri mille di poca o nulla importanza, talché l'eroe della storia non si veda trasformato in un essere eccezionale al quale nella vita potrà accadere di tutto, tranne che banalità. (p. 171)
*Capita spesso che non facciamo le [[domanda e risposta|domande]] perché non saremmo ancora pronti per udire le [[domanda e risposta|risposte]], o semplicemente perché ne avremmo paura. E quando troviamo il coraggio di formularle, non è raro che non ci rispondano. (p. 179)
*Si, se Dio esiste, dovrà essere un unico Signore, ma sarebbe meglio che fossero due, così si avrebbe un dio per il lupo e un dio per la pecora, uno per chi muore e l'altro per chi ammazza, un dio per il condannato e un dio per il boia, Dio è uno, tutto e indivisibile, esclamo Gesù, e quasi piangeva d'indignazione, al che l'altro gli rispose, Non so come Dio possa vivere, ma la frase non proseguì perché Gesù, con l'autorità di un dottore della sinagoga, lo interruppe, Dio non vive, è, Di queste differenze non me ne intendo, ma quel che posso dire è che non mi piacerebbe vedermi nella pelle di un dio che guida la mano del pugnale assassino e, insieme, offre la gola che sarà tagliata, Tu offendi Dio, con questi pensieri empi, Non valgo tanto, Dio non dorme, un giorno ti punirà, Meno male che non dorme, così facendo evita gli incubi del rimorso, Perché mi parli di incubi e di rimorso, Perché stiamo parlando del tuo Dio, E il tuo, chi è, Io non ho alcun dio, sono come una delle mie pecore, Almeno loro danno i figli per gli altari del Signore, E io ti dico che quelle madri, se lo sapessero, ululerebbero come lupi. (p. 181)
*I [[pensieri]] sono quelli che sono, ombre passeggere, e non sono buoni o cattivi in se stessi, contano soltanto le azioni. (p. 198)