Luciano Lucignani: differenze tra le versioni

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*Il [[teatro]] deriva la sua tecnica e la sua funzione dal rito magico; abbiamo anche aggiunto che questo rito è un'azione alla quale i partecipanti attribuiscono poteri tali da consentire la sopravvivenza materiale della collettività. (p. XII)
*Quando nella sua ''Poetica'', [[Aristotele]] scrive che il fine della tragedia (cioè del teatro) è la ''catarsi'', egli afferma soprattutto questo, che la tragedia ha un fine pratico, la purificazione del corpo sociale, ossia la conoscenza e quindi la difesa dai mali che lo turbano, attraverso la loro rappresentazione in pubblico. (p. XIII)
*L'unità di misura del teatro come rappresentazione è l'uomo, e quest'uomo deve poter essere riconosciuto da coloro che siedono nella platea come uno di loro, come un campione, nel bene e nel male, di ciò che essi sono, temono o sperano di essere; un [[eroismo|eroe]], insomma. (p. XV)
*Il teatro continua ad esistere, e non soltanto come abitudine, come modo d'impiego del tempo libero, ma come esigenza profonda e ineliminabile della vita sociale... (p. XVII)
 
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[[Categoria{{DEFAULTSORT:Registi italiani|Lucignani, Luciano]]}}
[[Categoria:Registi italiani]]
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