Libro di Giobbe: differenze tra le versioni

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*''A chi è sfinito è dovuta pietà dagli [[amicizia|amici]], | anche se ha abbandonato il [[timore di Dio]].'' (6, 14; 1974)
*''Se ho [[peccato]], che cosa ti ho fatto, | o custode dell'uomo? | Perché m'hai preso a bersaglio | e ti son diventato di peso? || Perché non cancelli il mio peccato | e non dimentichi la mia iniquità? | Ben presto giacerò nella [[polvere]], | mi cercherai, ma più non sarò!'' (7, 20 – 21; 1974)
*''L'uomo insensato si leva in superbia, | e qual giovane [[onagro]] si stima nato indipendente''. (11, 12; 1959)
*''Le tende dei ladri sono tranquille, | c'è sicurezza per chi provoca Dio, | per chi vuol ridurre Dio in suo potere. || Ma interroga pure le [[animale|bestie]], perché ti ammaestrino, | gli uccelli del cielo, perché ti informino, || o i rettili della terra, perché ti istruiscano | o i pesci del mare perché te lo faccian sapere. || Chi non sa, fra tutti questi esseri, | che la mano del Signore ha fatto questo? || Egli ha in mano l'anima di ogni vivente | e il soffio d'ogni carne umana.'' (12, 6 – 10; 1974)
*''Sai tu quando figliano le [[camoscio|camozze]] | e assisti al parto delle [[cervo|cerve]]? || Conti tu i mesi della loro gravidanza | e sai tu quando devono figliare? || Si curvano e depongono i figli, | metton fine alle loro doglie. || Robusti sono i loro figli, crescono in campagna, | partono e non tornano più da esse.'' (39, 1 – 4; 1974)
*''Chi ha mandato libero l'[[onagro]], | e i suoi legami chi li ha sciolti? | Ad esso io diedi il deserto quale casa | e qual sua dimora la terra di salsuggine. | Disprezza egli il tumulto della città, | e urla di mandriano non ascolta; | visita torno torno i monti del suo pascolo, | e ogni verde zolla egli ricerca.'' (39, 5 – 8; 1959)