Fabio Grossi: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Fabio Grossi==
*Affinché il [[movimento]] sia pieno di naturalezza, pur nell'artificio di un linguaggio raffinato che si protende al sublime, è necessario coinvolgere i differenti piani dell'essere (fisico, emotivo, mentale) per ottenere con fluidità un'unità olistica di cui spesso neanche si è del tutto consapevoli. Proponendo con cura dettagliata un lavoro minuzioso sulla struttura anatomica e sulle sensazioni muscolari fondamentali, intervenendo attentamente su un atteggiamento rilassato che è alla base della tranquillità delle emozioni e quindi di un agire sereno, ed offrendo sfumature ritmiche e combinazioni di passi non complesse da confondere ma abbastanza elaborate da stimolare la presenza di sé, mi auguro di potere accompagnare nel migliore dei modi a me possibili le persone con cui interagisco in sala ballo. (dall'intervista per ''[http://www.fabiogrossi.it/popup/giornaledanza.html Il giornale della danza]'', dicembre 2010)
*Al di là di retoriche banali, io credo fortemente nell'immenso potere salvifico dell'[[Arte]] che, ponendosi come tramite tra l'Assoluto ed il Relativo, permette all'uomo di lasciarsi permeare dalla Verità per divenire interprete del mondo, delle sue gioie e delle sue sofferenze, e di parlare al cuore delle persone con l'invisibile linguaggio dell'anima, che appare nella sua concretezza attraverso il movimento. (dall'intervista per ''[http://xoomer.virgilio.it/lillial2004/Grossi.htm Sogno di ballerina]'', marzo 2008)
*Concependo la [[Danza]] come comunicazione privilegiata, come sublime opportunità di evolvere un linguaggio personale che permetta all'individualità di giungere a verifica ed a maturazione, io l'ho utilizzata e la utilizzo essenzialmente come strumento di crescita che mi aiuta a capire le sfaccettature di me stesso e me ne fa scoprire molto spesso di nuove: prendendo coscienza del proprio talento ed assecondandolo, si può seguire la propria vocazione ritrovando se stessi. E dando modo alle predisposizioni più autentiche dell'essere di venire alla luce, si ha davvero la possibilità di realizzarsi spiritualmente nella coerenza di sé. [...] Nel teatro di danza di oggi, dunque, il ruolo del danzatore-attore è il ruolo di colui che sceglie d'esser tramite tra l'universale e l'individuo contemporaneo filtrando il presente con occhi consapevoli. (dall'intervista per ''[http://www.morfoedro.it/doc.php?n=1249&lang=it Morfoedro, portale d'arte e di cultura]'', 1 ottobre 2007)