Giovanni Papini: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Micione (discussione | contributi)
reinserisco Henry Miller
Micione (discussione | contributi)
m refusi
Riga 11:
*Nel mondo dell'arte c'è una guerra sola: quella tra Circe e Orfeo. Tra Circe che trasforma gli uomini in bestie e Orfeo che trasforma i bruti in uomini. (da ''Pillole di Minerva'', ''II Frontespizio''; ora in ''Mostra personale'', Morcelliana, 1947)
*{{NDR|[[Carlo Michelstaedter]]}} Egli, al pari di pochissimi e rarissimi pensatori che lo hanno preceduto, s'è ucciso per accettare fino all'ultimo, onestamente e virilmente, le conseguenze delle sue idee — s'è ucciso per ragioni metafisiche. (da ''Un suicidio metafisico'', ''Il Resto del Carlino'', 5 novembre 1910; anche in ''24 cervelli: saggi non critici'', Facchi, 1919)
*Se [[Roma]] ti ha fatto scrivere l<nowiki>' </nowiki>''Ora di Barabba'', [[Parigi]] t'ispirerebbe l<nowiki>' </nowiki>''Ora di Lucifero'' — o forse l<nowiki>' </nowiki>''Ora d'Iddio''. Perché Parigi, in fondo, è più morale e cattolica di quel che non si creda da lontano. La maggior parte della gente è massa borghese che lavora dalla mattina alla sera per guadagnar soldi — l'Industria del Vizio fa parte dell'Industria dello Straniero ed è esercitata in gran parte da stranieri. (lettera a [[Domenico Giuliotti]], Parigi, 19 maggio 1928, carteggio Giuliotti-Papini)
*Un delitto vien punito quand'è piccolo ed esaltato e premiato quand'è grande. (da ''Il tragico quotidiano'')
*Un uomo verrà certamente, fra molti anni, in una calma sera d'estate, a chiedermi come si può vivere una vita straordinaria. Ed io gli risponderò certamente con queste parole: Rendendo abituali le azioni e le sensazioni straordinarie e facendo rare le sensazioni e le azioni ordinarie. (da ''Il tragico quotidiano'')
Riga 118:
==Citazioni su Giovanni Papini==
*[[Agostino d'Ippona|Agostino]] non è un autore qualsiasi. In lui si trova tutto: c'è il giovanotto che conosce un'esistenza brillante e c'è il santo; è un cittadino del mondo e non soltanto un colto, inoltre è moderno perché le sue pagine lo fanno sentire ancora vivo nelle idee. Papini sosteneva che è uno degli uomini che non riescono a morire. ([[Agostino Trapè]])
*Che cos'è Papini? Non lo so. Alle volte mi pare un arcangelo, gli s'illuminano gli ochhiocchi e ci sono riflessi d'oro sui suoi capelli ricciuti, come un'aureola. Alle volte mi pare uno gnomo, storto, maligno, unghioso. ([[Giuseppe Prezzolini]])
*Confesso d'aver letto ciascuno dei 30 volumi di Papini almeno tre volte (e lo confesso pur sapendo che certi idioti di spirito torneranno a gridare al mio "papinismo"). Continuo ad amare tutto quanto Papini, così com'è. Credo che non vi sia miglior elogio che si possa fare a uno scrittore che quello di confessare d'amarlo interamente anche se da lui ci separano le idee, il temperamento e i princìpi religiosi o morali. Dietro quei 30 volumi c'è un uomo maledettamente vivo e integro. Le migliaia di libri che ha letto non l'hanno cambiato. Le idee che ha promosso e abbandonato una dopo l'altra non l'hanno inaridito. La vastità della sua opera non è riuscita a bloccarlo, a paralizzarlo, a consegnarlo completamente alla storia morta. Nessuno nel nostro secolo, neppure André Gide, ha affrontato tante esperienze e lottato su tanti fronti. E mentre Gide non poteva mai astenersi da quel concetto di malintesa "gratuità", Papini si immedesimava tutto in quello che faceva al momento. Amava e odiava con passione, con ogni fibra del suo corpo, a riprova di una vitalità e di uno spessore spirituale rari. Oggi che un'intera classe di uomini pratica il compromesso per paura di esporsi, l'esempio di Papini può ridiventare attuale. È un uomo che non si vergogna dei suoi errori. Un vero segno del genio. Solo gli sterili e i mediocri si preoccupano della perfetta coerenza dei propri pensieri, e sono ossessionati dalla paura di sbagliare. Papini ha sbagliato, si è furiosamente contraddetto e compromesso. Eppure della sua opera è rimasto più di ogni "opera" perfettamente delineata, messa a punto e corretta dalla prima all'ultima pagina. ([[Mircea Eliade]])
*Occorreva qualcosa per rimettermi in accordo con me stesso. Ieri sera l'ho scoperta: Papini. A me non importa se è sciovinista, o un meschino bigotto o un pedante di vista corta. Come fallito è una meraviglia. ([[Henry Miller]], riferendosi a ''Un uomo finito'')