Dino Buzzati: differenze tra le versioni

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*Ogni vero dolore viene scritto su lastre di una sostanza misteriosa al paragone della quale il granito è burro. E non basta una eternità per cancellarlo. Fra miliardi di secoli, la sofferenza e la solitudine di mia mamma, provocate da me, esisteranno ancora. Ed io non posso rimediare. Espiare soltanto. (''I due autisti'')
*Niente? Proprio niente rimane. Di mia mamma non esiste più nulla? Chissà. Di quando in quando, specialmente nel pomeriggio, se mi trovo solo, provo una sensazione strana. Come se qualcosa entrasse in me che pochi istanti prima non c'era, come se mi abitasse un'esistenza indefinibile, non mia eppure immensamente mia, e io non fossi più solo, ed ogni mio gesto, ogni parola avesse come testimone un misterioso spirito. Lei! (''I due autisti'')
 
==''Sessanta racconti''==
*Era stato l'uomo a cancellare quella residua macchia del mondo, l'uomo astuto e potente che dovunque stabilisce sapienti leggi per l'ordine, l'uomo incensurabile che si affatica per il progresso e non può ammettere in alcun modo la sopravvivenza dei draghi, sia pure nelle sperdute montagne. Era stato l'uomo ad uccidere e sarebbe stato stolto recriminare. (''L'uccisione del drago''; 1994, p. 93)
*Che peso, la presenza di Dio per chi non la desidera. (''Il cane che ha visto Dio'', XIX; 1994, p. 243)
*Le donne sono famose per costruir romanzi inverosimili. (''Una lettera d'amore''; 1994, p. 466)
*{{NDR|Il conformismo}} È la pace di colui che si sente in armonia con la massa che lo attornia. Oppure è l'inquietudine, il disagio, lo smarrimento di chi si allontana dalla norma. [...] È una forza tremenda, piú potente dell'atomica. (Geronimo: ''La parola proibita''; 1994, p. 492)
*Anche il piú nobile sentimento si atrofizza e si dissolve a poco a poco, se nessuno intorno ne fa piú caso. È triste dirlo, ma a desiderare il Paradiso non si può essere soli. (Geronimo: ''La parola proibita''; 1994, p. 494)
*E come nella vita l'attesa di un bene certo ci dà piú gioia che il raggiungerlo (ed è saggio non approfittarne subito, ma conviene assaporare quella meravigliosa specie di desiderio che è il desiderio sicuro di essere appagato ma non ancora praticamente soddisfatto, l'attesa insomma che non ha piú timori e dubbi e che rappresente probabilmente l'unica forma di felicità concessa all'uomo), come la primavera, che è una promessa, rallegra gli uomini piú dell'estate che ne è il compimento sospirato, cosí il pregustare con la fantasia lo splendore del poema ignoto, equivale, anzi supera il godimento artistico della diretta e profonda conoscenza. Si dirà che questo è un gioco della immaginazione un po' troppo disinvolto, che cosí si apre la porta alle mistificazioni e ai ''bluffs''. Eppure, se ci si guarda indietro, constatiamo che le piú dolci e acute gioie non hanno mai avuto un piú solido costrutto. (''Una pallottola di carta''; 1994, pp. 514-515)
 
==''Un amore''==
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*Dino Buzzati, ''La famosa invasione degli orsi in Sicilia'', Mondadori, 2011. ISBN 9788804501312
*Dino Buzzati, ''Opere scelte'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1998. ISBN 8804435836
*Dino Buzzati, ''Sessanta racconti'' (1958), Mondadori, Milano, 1994. ISBN 8804493038
*Dino Buzzati, ''Un amore'', Mondadori, 1963
*Dino Buzzati, "Un amore", RCS Editori S.p.A., Milano, 2003 (Edizione speciale per il Corriere della Sera).