Mario Monicelli: differenze tra le versioni
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*Le grandi domande esistenziali non mi interessano. Chi siamo e dove andiamo sono cose su cui non mi sono mai soffermato. Quelle bischerate là servono solo ad alimentare l'angoscia. (dall'intervista di Simonetta Robiony, ''Monicelli tutto lavoro'', ''La Stampa'', 18 marzo 1994, p. 23)
*Non avevo mai girato documentari e in un certo senso non ho girato nemmeno questo. C'erano con me un operatore, un fonico... e il vero autore dei documentari è sempre il montatore: in questo caso [[Valentina Romano]]. (citato ne ''l'Unità'', 31 agosto 2008)
*Quello che in Italia non c'è mai stato, è una bella botta, una bella rivoluzione,
*Senza questi elementi, fame, morte, malattia e miseria noi non potremmo far ridere in Italia. (dall'[http://www.unmondoaparte.it/mariomonicelli.html intervista] ad Alberto Pallotta, in Alberto Pallotta, ''I Soliti Ignoti'', Un mondo a parte, 2002)
*Siamo senza speranza. L'aveva già spiegato [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]]: la speranza è una trappola, usata dal potente politico e religioso per ingabbiare i poveretti, con promesse di futuro benessere o di paradisiaci aldilà. Non c'è alcuna speranza di riscatto per il Paese. Il vero problema non è tanto la classe politica, che è una minoranza, ma questa generazione, che manda giù tutto senza protesta, cullandosi sulle promesse. È tutta una generazione che va cambiata, anzi rigenerata con urgenza. (citato in ''Duellanti'', n. 67, gennaio-febbraio 2011, p. 85)
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