Romain Gary: differenze tra le versioni

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==''La promessa dell'alba''==
*[…] ho imparato col tempo che l'abisso non ha fondo e che ognuno di noi può battere dei record di profondità senza esaurire mai le possibilità di quella interessante istituzione. (p. 45)
*[…] attraverso lo scacco supremo che è l'arte, l'uomo, eterno ingannatore di se stesso, cerca di con-trabbandarecontrabbandare come una risposta ciò che è destinato invece a restare un tragico interrogativo. (pp. 114, 115)
*[…] la parola "ateo" mi è insopportabile; la trovo sciocca, misera, risente della cattiva polvere dei se-colisecoli, fa un gioco scontato e limitato di un certo modo borghese e reazionario che non riesco a defini-redefinire, ma che mi fa uscire dai gangheri, come tutto ciò che è soddisfatto di sé e pretende con sufficienza di essere interamente libero e informato. (p. 208)
*È difficile, quando si sente il coltello alla gola, cantare intonato. (p. 239)
*Mi sembrò di morire per la vergogna. Inutile dire che a quei tempi mi facevo molte illusioni, perché se fosse stato possibile morire per la vergogna, ormai da lungo tempo l'umanità non esisterebbe più. (p. 260)
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*Per affrontare la vita ho avuto sempre bisogno di una donna allo stesso tempo vulnerabile e devota, un po' sottomessa e riconoscente, che mi dia la sensazione di dare mentre prendo, di aiutare mentre vengo aiutato. (p. 309)
*È ormai molto tempo che non sono più vittima della mia ispirazione, e se ancora sogno di trasformare il mondo in un giardino felice non è tanto perché mi piacciono gli uomini quanto perché mi piacciono i giardini. (p. 321)
*Stavo anche lunghe ore sdraiato sul campo, la testa sul paracadute, tentando di lottare contro la mia eterna frustrazione, contro l'indignato tumulto del mio sangue, contro il mio bisogno di risuscitare, di vincere, di superare, di uscire di là. Ancora oggi non so cosa voglia dire di preciso "là". Suppongo si tratti della condizione umana. A ogni modo non sopporto più che vi siano degli esseri abbandonati. Spesso alzo la testa e guardo mio fratello, l'Oceano, con amicizia: esso raggiunge l'infinito, ma so che anche lui cozza dappertutto contro i propri limiti; ed ecco il perché, senza dubbio, di questo tu-multotumulto, di questo fracasso. (p. 383)
*Quando il [[gatto]] ebbe terminato le sue effusioni, mi sentivo molto meglio. Il mondo offriva ancora delle possibilità e delle amicizie che non potevo trascurare. Il gatto, adesso, mi si strofinava contro il viso facendo le [[fusa]]. Cercai di imitare il suo ron ron e tutti e due ci divertimmo un mondo a chi faceva le fusa più forte. Cercai le briciole della torta in fonda alla tasca e gliele diedi. Mostrò di gradirle e si appoggiò contro il mio naso a coda ritta. Mi mordicchiò l'orecchio. Insomma, la vita valeva di nuovo la pena di essere vissuta. Cinque minuti dopo [...] mi diressi verso casa, le mani in tasca e zufolando, il gatto alle calcagna. Ho sempre pensato che è meglio avere con sé qualche briciola di torta, nella vita, se si vuole essere amati in maniera veramente disinteressata.<ref>Citato in [[Annamaria Rivera]], ''Spelix: storia di gatti, di stranieri e di un delitto'', Dedalo, Bari, 2010, [http://books.google.it/books?id=AfgXjQ8fMU8C&pg=PA7 p. 7]. ISBN 978-88-220-4168-5</ref>
 
==''Chiaro di donna''==
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==''Le radici del cielo''==
*Può darsi che la cosiddetta civiltà consista solo in un lungo sforzo per ingannare gli uomini sul pro-prioproprio conto […] (pp. 96, 97)
*Nessuno è mai riuscito a risolvere questa contraddizione: difendere qualcosa di umano insieme agli uomini. (p. 155)
*[…] non si possono giudicare gli uomini da quello che fanno quando si tolgono i calzoni. Le porcate vere le fanno da vestiti. (p. 160)
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*Romain Gary, ''Le radici del cielo'', Vicenza, Neri Pozza 2009.
*Mariapaola Pierini, ''Gary Cooper. Il cinema dei divi, l'America degli eroi'', Le Mani-Microart'S, 2011.
 
==Note==
<references/>
 
==Film==