Epilessia: differenze tra le versioni
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===[[Areteo di Cappadocia]]===
*Quando poi l'accesso epilettico si approssima scintillano dinnanzi agli occhi certi spettri ora rossi, ora neri, ora di varii colori permisti, come se si scorgesse l'Iride su nel cielo: si sentono de' cattivi odori: risuonano le orecchie: si svolge l'iracondia, e la bile per nulla fortemente si accende.
*Nell'insulto, appena sviluppasi, l'epilettico giace destituito di sensi: le sue mani si raggruppano e contraggono per la distensione de' nervi: le cosce non solo si divaricano impetuosamente, ma qua e là sono concitate dai rimbalzi tendinosi. Questo genere di calamità può assomigliarsi a quella del toro strangolato. Il collo s'incurva, il capo è in vari modi distorto.
*Nel mentre che per questo modo il male si arretra e scompare, l'epilettico ritorna in sé e si rialza. Però liberatosi appena dall'assalto, sente le sue membra fragili, cascanti, è oppresso da un capiplenio, da uno sfiancamento e languore, che bene si annuncia nel suo pallido e sparuto sembiante. L'animo, riconoscendosi, tra per la fatica del morbo o tra per la vergogna di esso, cade in estrema tristezza e melanconia.
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