Ovidio: differenze tra le versioni

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:''Quid peperisse duos et dis placuisse duobus et | forti genitore et progenitore comanti | esse satam prodest? An obest quoque gloria multis?''
*E anche questa mia facondia, se un po' ne ho, che oggi interviene per me come tante volte è intervenuta per voi, non mi attiri malanimo: nessuno deve rinunciare a sfruttare le doti sue personali. Io infatti esito a definire pregi di uno la stirpe, gli antenati e le cose che l'individuo non deve al proprio operare. (Ulisse; XIII, 135; 1994, p. 509)
*{{NDR|[[Pitagora]]}} Per primo si scagliò contro l'abitudine di cibarsi di animali. (XV, 72<ref name=Mannucci>Citato in Erica Joy Mannucci, ''La cena di Pitagora'', Carocci, Roma, 2008, p. 16. ISBN 978-88-430-4574-7</ref>)
*Smettetela, uomini, di profanare i vostri corpi con cibi empi! Ci sono le messi, ci sono alberi stracarichi di frutti, ci sono turgidi grappoli d'uva sulle viti! Ci sono erbe dolci e tenere [...]. La terra nella sua generosità vi propone in abbondanza blandi cibi e vi offre banchetti senza stragi e sangue [...]. Che enorme delitto è ingurgitare viscere altrui nelle proprie, far ingrassare il proprio corpo ingordo a spese di altri corpi, e vivere, noi animali, della morte di altri animali! Ti par possibile che tra tanto ben di dio che produce la terra, ottima tra le madri, a te non piaccia masticare altro coi tuoi denti crudeli che carne ferita, riportando in voga le abitudini dei Ciclopi? (Pitagora; XV, 7275-93<ref>Citato in Erica Joy name=Mannucci, ''La cena di Pitagora'', Carocci, Roma, 2008, p. 16. ISBN 978-88-430-4574-7</ref>)
*Donde nell'uomo tanta fame di cibi proibiti? (XV, 138<ref name=Fumagalli/>)
:''Unde fames homini vetitorum tanta ciborum?''
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==Altri progetti==
{{interprogetto|w|cat=Ovid|autore|s=la:Scriptor:Publius Ovidius Naso|s_lingua=lingua latina}}
 
===Opere===