Henry Furst: differenze tra le versioni

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==''Donne Americane''==
*Ho inteso dire, un giorno, in una bettola di Sciras, da un cantastorie, che quattro cose ci vogliono per una buona musica: un violino, un liuto, una cetra e un'arpa. Quattro gli elementi per fare un bel giardino: rose, mirto, tulipani e gigli. E quattro cose per fare una vita come si deve: vino, danaro, gioventù e amore. Ma vivendo con te non mi manca nessuna di tutte queste cose (da ''Dedica'')
*L'italiano è un animale sociale; quando cerca sul serio la solitudine, l'organizza in consorzio e si fa monaco. (da ''Emily'', p.28)
*Nel deserto, dice [[Honoré de Balzac|Balzac]], vi è tutto, e nulla: Dio, senza gli uomini. Nel deserto di pietre che è la città moderna, vi è il vuoto assoluto, il terrore senza nome: gli uomini, senza Dio. (da ''Emily'', p. 35)
*[...] il vero infelice è quello che in mancanza di oggetti reali corre appresso a fantasmi da lui stesso creati, chimere ippogrifi sirene; l'ambizioso, lo sciagurato, o quello che li riassume tutti, il Don Giovanni, accecato dalla grazia della creatura.<br /> Questa grazia esiste, è una cosa reale, innegabile; ma l'attrazione che spesso esercita su di noi è dovuta appunto alla lontananza, alla percezione del «non-io». Infatti nessuno soggiace al proprio fascino, o, se il caso di Narciso può veramente attuarsi, è quando l'individuo si accorge con immediatezza del singolare fatto, celato ai più, che non si può possedere pienamente nemmeno se stessi. (da ''Muriel'', p. 112)
 
==Bibliografia==
*Henry Furst, ''Il meglio di Henry Furst'', a cura di Orsola Nemi, traduzione delle Corrispondenze di Letteratura italiana pubblicate nel New York Times's Book Review di Orsola Nemi, prefazione di Mario Soldati, introduzione di Ernst Jünger, Longanesi, 1970.