Simone de Beauvoir: differenze tra le versioni

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*[...] devo ammettere che la posterità ha su di me un grande vantaggio. Essa conoscerà la mia epoca mentre questa ancora non si conosce. Saprà una quantità di cose che io ignoro. La mia cultura, la mia visione del mondo, le appariranno sorpassate. A parte alcune grandi opere che resistono ai secoli, disdegnerà gli alimenti di cui io mi sono nutrita.<ref name="conti">Da ''A conti fatti''.</ref>
*Il vuoto del [[cielo]] disarma la collera.<ref name="conti" />
*Ma vi sono [[risposta|risposte]] che non avrei la forza di ascoltare e perciò evito di porre le domande.<ref name="spezzata">Da ''Una donna spezzata''.</ref>
*Mi è stato più facile pensare un mondo senza [[creazione|creatore]], che un creatore pieno di tutte le contraddizioni del [[mondo]].<ref name="perbene">Da ''Memorie di una ragazza perbene''.</ref>
*Non ho mai nutrito l'illusione di trasformare la condizione femminile, essa dipende dall'avvenire del lavoro nel mondo e non cambierà seriamente che a prezzo di uno sconvolgimento della produzione. Per questo ho evitato di chiudermi nel cosiddetto «[[femminismo]]».<ref>Da ''La forza delle cose'', Einaudi, Torino 1966; citato in [[Juliet Mitchell]], ''La condizione della donna'', traduzione di Giovanna Stefancich, Einaudi, Torino, 1972.</ref>
*[...] non si [[cambiamento|trasforma]] la propria vita senza trasformare se stessi.<ref name="spezzata" />
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==Bibliografia==
*Simone de Beauvoir, ''La terza età'', traduzione di Bruno Fonzi, Einaudi, Torino.
* Simone de Beauvoir, ''Il secondo sesso'', traduzione di Roberto Cantini e Mario Andreose, ilSaggiatore, Milano 2008. ISBN 978-88-428-1488-7
 
==Voci correlate==
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{{Pedia|Il secondo sesso||(1949)}}
 
[[Categoria{{DEFAULTSORT:Filosofi francesi|De Beauvoir, Simone]] de}}
[[Categoria:Filosofi francesi]]
[[Categoria:Saggisti francesi]]
 
[[bg:Симон дьо Бовоар]]