Stefano Rodotà: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sul caso di [[Eluana Englaro]]}} Perché Beppino Englaro non se l'è portata a casa e l'ha fatta morire come si fa ordinariamente? Perché ha creduto nello Stato.<ref name=Ballaro>Dalla trasmissione ''Ballarò'', 2009.</ref>
*Se noi passiamo dal governo della legge al governo degli uomini (e questo non era [[Stalin]], era [[Platone]], per essere chiari), noi distruggiamo il fondamento della [[democrazia]].<ref name=Ballaro/>
*Dalla cancellazione alla imposizione. Ieri la damnatio memoriae, oggi l'obbligo del ricordo. Che cosa diviene la vita nel tempo in cui "[[Google]] ricorda sempre"? L'implacabile memoria collettiva di [[Internet]], dove l'accumularsi d'ogni nostra traccia ci rende prigionieri d'un passato destinato a non passare mai, sfida la costruzione della [[personalità]] libera dal peso d'ogni ricordo, impone un continuo scrutinio sociale da parte di una infinita schiera di persone che possono facilmente conoscere le informazioni sugli altri.<br />Nasce da qui il bisogno di difese adeguate, che prende la forma della richiesta di diritti nuovi - il diritto all' oblio, il diritto di non sapere, di non essere "tracciato", rendono suscettibili non solo di più diffusa conoscenza, ma di rielaborazioni continue.<ref name=oblio>Dall'articolo, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/01/30/dai-ricordi-ai-dati-oblio-un.html?ref=search Dai ricordi ai dati: l'oblio è un diritto?]'', ''la Repubblica'', 30 gennaio 2012.</ref>
*Il [[passato]] non può essere trasformato in una condanna che esclude ogni riscatto.<ref name=oblio/>
*E quali i temi con i quali cimentarsi per l'auspicato ritorno ad una seria elaborazione culturale, per mettere a punto programmi non raffazzonati? Comincio con l'indicarne tre: i diritti fondamentali; i servizi pubblici; i limiti alla libertà d'iniziativa economica privata. Non li scelgo a caso. Dietro ciascuno di questi temi si trovano soggetti reali, iniziative concrete. Molti comuni e gruppi si adoperano ogni giorno perché trovino effettivo riconoscimento i diritti degli immigrati, delle coppie di fatto, di quanti vogliono liberamente decidere sulla fine della loro vita. La questione dei servizi è simboleggiata dal servizio idrico, dall'acqua come bene comune: l'[[Italia]] è l'epicentro di un largo movimento, che ha visto ventisette milioni di elettori votare contro la privatizzazione dell'acqua, che produce analisi sempre più accurate, che ha visto convenire a Napoli e Roma rappresentanti da molti Paesi, che è all'origine di una rete di comuni europei e di iniziative popolari rivolte alla Commissione di Bruxelles. Altrettanto intensa è la discussione intorno ai limiti del mercato, accesissima intorno ai temi del lavoro e che vede l'inquietante tentativo di cancellare l'articolo 41 della Costituzione che congiunge il decreto berlusconiano di luglio e il decreto "Cresci Italia", ponendo il problema se sia ancora possibile in economia una politica "costituzionale". Questa è l'altra politica. E ciascuno di questi temi pone la questione di quale idea di società debba oggi sostenere l'azione politica.<ref>Dall'articolo, ''[http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/opinioni/2012/03/01/news/l_antipolitica_o_l_altrapolitica_-30736191/?ref=search L'antipolitica o l'altrapolitica?]'', ''la Repubblica'', 1 marzo 2012.</ref>