Madame de Staël: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Madame de Staël==
*Chiunque prevede in [[politica]] il domani eccita la collera di quanti non concepiscono altro che la giornata che passa.<ref>Da ''Considérations sur les principaux événements de la Révolution française'', Parigi, 1818.</ref>
*Dovrebbero a mio avviso gl'italiani tradurre diligentemente assai delle recenti poesie inglesi e tedesche; onde mostrare qualche novità a' loro cittadini.<ref name=Giordani/>
*Havvi oggidì nella Letteratura italiana una classe di eruditi che vanno continuamente razzolando le antiche ceneri, per trovarvi forse qualche granello d'oro: ed un'altra di scrittori senz'altro capitale che molta fiducia nella lor lingua armoniosa, donde raccozzano suoni vôti d'ogni pensiero, esclamazioni, declamazioni, invocazioni, che stordiscono gli orecchi, e trovan sordi i cuori altrui, perché non esalarono dal cuore dello scrittore. Non sarà egli dunque possibile che una emulazione operosa, un vivo desiderio d'esser applaudito ne' teatri, conduca gl'ingegni italiani a quella meditazione che fa essere inventori, e a quella verità di concetti e di frasi nello stile, senza cui non ci è buona letteratura, e neppure alcuno elemento di essa?<ref name=Giordani>Da ''Sulla maniera e la utilità delle Traduzioni''.</ref>
*Il [[Colosseo]], la più bella rovina di Roma, termina il nobile recinto dove si manifesta tutta la storia. Questo magnifico edificio, di cui esistono solo le pietre spoglie dell'oro e de' marmi, servì di arena ai gladiatori combattenti contro le bestie feroci. Così si soleva divertire e ingannare il popolo romano, con emozioni forti, quando i sentimenti naturali non potevano più avere slancio.<ref>Da ''Corinne'', 1807, in ''Lettere a E. G. Lambert'', Mosca, 1915.</ref>
*L'uomo volgare scambia per follia il disagio di un'anima che non respira in questo mondo abbastanza aria, abbastanza entusiasmo, abbastanza speranza.<ref>Da ''La Germania'', libro XIII, cap. IV, 1810.</ref>
*Nella vita non esistono che gli [[inizio|inizi]].<ref>Citato in ''Corriere della Sera'', 15 luglio 2006.</ref>
*O [[donna|donne]], voi siete le vittime del tempio in cui siete adorate.<ref>Citato in Giovanni De Castro, ''Proverbi italiani illustrati'', Francesco Sanvito, 1858, [http://books.google.it/books?id=o2cxAQAAMAAJ&pg=PA303 p. 303]</ref>
*Quando una nobile vita si è preparata per la [[vecchiaia]], quello che rivela non è il declino ma i primi giorni dell'immortalità.<ref>Citato in ''Focus'', n. 115, pag. 170.</ref>
 
==[[Incipit]] di ''Sulla maniera e la utilità delle Traduzioni''==
===[[Incipit]]===
Trasportare da una ad altra favella le opere eccellenti dell'umano ingegno è il maggior benefizio che far si possa alle lettere; perchè sono sì poche le opere perfette, e la invenzione in qualunque genere è tanto rara, che se ciascuna delle nazioni moderne volesse appagarsi delle ricchezze sue proprie, sarebbe ognor povera: e il commercio de' pensieri è quello che ha più sicuro profitto.
===Citazioni===
*Dovrebbero a mio avviso gl'italiani tradurre diligentemente assai delle recenti poesie inglesi e tedesche; onde mostrare qualche novità a' loro cittadini.<ref name=Giordani/>
*Havvi oggidì nella Letteratura italiana una classe di eruditi che vanno continuamente razzolando le antiche ceneri, per trovarvi forse qualche granello d'oro: ed un'altra di scrittori senz'altro capitale che molta fiducia nella lor lingua armoniosa, donde raccozzano suoni vôti d'ogni pensiero, esclamazioni, declamazioni, invocazioni, che stordiscono gli orecchi, e trovan sordi i cuori altrui, perché non esalarono dal cuore dello scrittore. Non sarà egli dunque possibile che una emulazione operosa, un vivo desiderio d'esser applaudito ne' teatri, conduca gl'ingegni italiani a quella meditazione che fa essere inventori, e a quella verità di concetti e di frasi nello stile, senza cui non ci è buona letteratura, e neppure alcuno elemento di essa?<ref name=Giordani>Da ''Sulla maniera e la utilità delle Traduzioni''.</ref>
 
==Note==