Cavallo: differenze tra le versioni

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*È meglio lasciare che il cavallo segua la sua strada, e pretendere che sia la tua. Non c'è segreto più intimo di quello che c'è tra un cavaliere e il suo cavallo. ([[Robert Smith Surtees]])
*Gli attori sono i fantini della letteratura. Altri forniscono i cavalli, le [[commedia|commedie]], e noi li facciamo semplicemente correre. ([[Ralph Richardson]])
*I cavalli compiangono solamente sé stessi o, di tanto in tanto, solamente coloro nella cui pelle riescono a immaginarsi senza fatica. ([[Lev Tolstoj]])
*L'animale che egli cavalcava era un cavallo rovinato dall'aratro, che con l'età aveva perduto ogni bella qualità, ma conservato tutti i [[vizio|vizi]]; era magro e irsuto, con un collo da [[pecora]] ed una testa a forma di martello, la criniera spelacchiata e la coda erano tutte aggrovigliate con bacche spinose; un [[occhio]] era senza pupilla, e guardava fisso come quello di uno spettro, ma l'altro conservava un luccichio davvero diabolico. Pure, a giudicare dal suo nome, «Polvere da sparo», doveva essere stato un tempo un cavallo focoso e vivace; ([[Washington Irving]])
*Nei confronti del cavallo, l'uomo mostra spesso il peggio di sé, tradendo il suo patto plurimillenario con un vero amico. Da sempre accanto a lui, per offrirgli la collaborazione in battaglia, nei lavori agricoli, come mezzo di trasporto e come amico fedele, questo meraviglioso animale continua a essere sfruttato in mille modi: sulle piste degli ippodromi ufficiali, magari obbligato a rigide e innaturali discipline agonistiche; nelle corse clandestine; sui sampietrini romani (e non solo) a trascinare carrozzelle sotto la pioggia o con il caldo torrido; lanciato a folle velocità sui tracciati medievali dei palii. Nella maggior parte dei casi, con il macello come ultima stazione. ([[Michela Vittoria Brambilla]])
*Sulla natura dell'[[Inghilterra]] non dico nulla! Pare che essa non esista e che sia coltivata in modo che tutto cresca e viva secondo un programma. Gli uomini l'hanno dominata e hanno livellato le sue caratteristiche. I campi sono come ''parquets'' dipinti: con gli alberi e con l'[[erba]] è stato fatto lo stesso lavoro che con i cavalli e con i [[bue|buoi]]. L'erba ha l'aspetto, il colore e la morbidezza del velluto. Nei campi non trovi un pugno di terra incolta, nei parchi non c'è un cespuglio nato spontaneamente. E gli animali subiscono la stessa sorte. Sono tutti di razza: [[pecora|pecore]], cavalli, buoi e [[cane|cani]]. ([[Ivan Aleksandrovič Gončarov]])
*Un cavallo! Un cavallo! Il mio regno per un cavallo! ([[William Shakespeare]])
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*''Violenta primavera del cavallo! | Ad ogni suo elastico passo | intorno allo zoccolo viola |che stampa lune di rumore | un biancospino di polvere, sboccia un cespuglio di fango. '' ([[Corrado Govoni]])
 
===[[CarloMichela PicchioVittoria Brambilla]]===
*Ho la fortuna di vivere con i cavalli e quindi la possibilità di "studiarli" a fondo e di apprezzare i tratti caratteristici della loro specie: la generosità, l'intelligenza acuta, l'istintivo timore che non abbandona mai gli animali predati in natura e, d'altra parte, il temperamento che sfoggiano quando vogliono dimostrarti che sanno il fatto loro.
*Il cavallo ama correre, ma all'aperto, nei boschi, nelle campagne, non al chiuso di un maneggio. Può divertirsi a fare qualche salto. Può anche sviluppare uno spiccato senso della competizione che lo porta a desiderare di arrivare prima degli altri. E può divertirsi a condividere questi momenti con un amico in sella. Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con quanto gli viene imposto nei palii, nelle corse e nelle varie specialità equestri. Allora la gioia viene meno e, con essa, la collaborazione spontanea. Al cavallo non interessano il business, le scommesse e la vittoria a tutti i costi che per l'uomo sono l'essenziale.
*Nei confronti del cavallo, l'uomo mostra spesso il peggio di sé, tradendo il suo patto plurimillenario con un vero amico. Da sempre accanto a lui, per offrirgli la collaborazione in battaglia, nei lavori agricoli, come mezzo di trasporto e come amico fedele, questo meraviglioso animale continua a essere sfruttato in mille modi: sulle piste degli ippodromi ufficiali, magari obbligato a rigide e innaturali discipline agonistiche; nelle corse clandestine; sui sampietrini romani (e non solo) a trascinare carrozzelle sotto la pioggia o con il caldo torrido; lanciato a folle velocità sui tracciati medievali dei palii. Nella maggior parte dei casi, con il macello come ultima stazione. ([[Michela Vittoria Brambilla]])
 
===[[Carlo Picchio]]===
*Gli Avari, gente tartarica, affermavano con orgoglio di discendere dal connubio di un dio con un'illustre giumenta.
*La tradizione cinese attribuisce ad un remoto imperatore Ci-Mung l'invenzione dell'arte del cavalcare.