La ballata del cavallo bianco: differenze tra le versioni

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Prima che la stirpe degli dèi <br /> avesse visto trascorrere la sua alba, <br /> nella Valle del Cavallo Bianco <br /> il Cavallo Bianco affiorò dall'erba. <br /> <br /> Prima che la stirpe dei padri degli dèi <br /> avesse bevuto a sazietà fino all'alba, <br /> nella Valle del Cavallo Bianco <br /> il Cavallo Bianco imbianchiva sul colle. <br /> <br /> Era dopo era sulla terra di Britannia, <br /> trascorso un eone dopo l'altro, <br /> fu pace e guerra nelle terre dell'Ovest, <br /> e il Cavallo Bianco guardava.
 
==Libro I - La visione del Re==
*E la morte raggiunse l'Imperatore <br /> e la notte scese sul Papa: <br /> e [[Alfredo il Grande|Alfred]], chinato tra l'erba alta, <br /> fortificò il suo cuore con la speranza. (p. 31, 2011)
 
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*La notte sarà tre volte più buia su di te <br /> e il cielo diventerà un manto d'acciaio. <br /> Sai provar gioia senza un motivo, <br /> dimmi, hai fede senza una speranza? (p.39, 2011)
 
==Libro II - L'adunata dei capi==
*La sua arpa era intarsiata finemente, <br /> la sua spada pronta e tagliente, <br /> ed egli gioiva quando brandiva la spada, <br /> era triste quando suonava l'arpa. <br /> Perché il grande popolo d'[[Irlanda]] <br /> è quello degli uomini che Dio ha creati pazzi, <br /> perché le loro guerre sono inni di gioia <br /> e tutte le loro canzoni sono tristi. (pp. 49-50, 2011)
 
==Libro III - L'arpa di Alfred==
[[File:Pictures of English History Plate VIII - Alfred in the Danish Camp.jpg|thumb|right|Alfred suona con l'arpa al Campo dei Danesi]]
*Su di voi è caduta l'ombra, <br /> ma non è caduta sul Verbo; <br /> anche se noi siamo dispersi e fuggiamo <br /> e voi incombete su di noi come il cielo, <br /> voi siete stanchi di vittorie molto più <br /> di quanto noi lo siamo di vergogne. <br /> Sebbene voi diate la caccia ai Cristiani <br /> come lepri sulla collina, <br /> la lepre ha molta più voglia di correre <br /> di quanta ne abbiate voi di inseguirla. <br /> Sebbne tutte le lance si spezzino di fronte a voi <br /> e tutte le spade siano impugnate invano, <br /> noi abbiamo molta più brama di fallire di nuovo <br /> di quanta ne abbiate voi di vincere di nuovo. (pp. 66-67, 2011)
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*"Prima che la triste stirpe dei padri dei vostri dèi <br /> vedesse trascorrere la sua triste alba, <br /> il Cavallo Bianco della Valle del Cavallo Bianco, <br /> che voi avete lasciato coprire e sparire, <br /> affiorò dall'erba. <br /> Dunque la vostra fine è su di voi, <br /> è su di voi e sui vostri re, <br /> non a causa di un fuoco nella palude di Ely <br /> non perché i vostri dèi sono nove o dieci, <br /> ma perché solo agli uomini cristiani <br /> è dato custodire anche il mondo dei pagani. <br /> Perché il nostro Dio ha benedetto la creazione <br /> chiamandola 'buona'. So bene <br /> che lo spirito a cui ciecamente vi siete legati <br /> ha benedetto con le sue mani la distruzione; <br /> eppure, in nome della morte di Dio, le stelle splenderanno <br /> e le mele continueranno a maturare". (p. 67-68, 2011)
 
==Libro IV - La donna nella foresta==
[[File:Pictures of English History Plate VII - King Alfred and the Cakes.jpg|thumb|right|Alfred sorveglia la torta della donna]]
*Alfred, chinandosi faticosamente, <br /> si sedette presso il fuoco per sorvegliarlo, <br /> e come la donna si era impietosita di lui, <br /> così lui si mosse a pietà di lei. <br /> E pregava: "O grande cuore nella notte, <br /> raggio che sorgi in mezzo al buio, <br /> la penombra sparirà e sorgerà il mattino <br /> e niente di tutto questo capiterà a lei, <br /> fino a quando Dio sconvolgerà il mondo <br /> e tutti gli ultimi saranno i primi. <br /> E Dio, insieme al popolo che lo serve, <br /> ha condiviso la Sua legge tremenda: <br /> non si è fatto servo anch'Egli, <br /> non è stato anch'Egli dimenticato? <br /> Non fu forse Dio il mio giardiniere, <br /> silenzioso come un servo, <br /> che fece crescre le querce sulle alture <br /> e riempì di piante i nostri cimiteri? <br /> E non fu forse Dio il mio armaiolo, <br /> scrupoloso e senza compenso, <br /> che saldò il mio teschio come un elmo <br /> e delle costole fece il mio usbergo? <br /> Non fu forse il grande servo canuto <br /> dei miei antenati e mio, <br /> che costruì questo teatro di pini, <br /> che allevò il pollame e maturò le vigne, <br /> che lavorò, passò e non lasciò altra traccia <br /> se non misericordia e mistero?" <br /> (p. 73, 2011)
*Ma in questo grigio mattino della vita, <br /> a volte giunge alla mente <br /> una piccola luce che scintilla e vola, <br /> come una stella che ondeggia nel vento. <br /> Una stella che giunge dall'ignoto, senza nome, <br /> una luce che guizza e volteggia, <br /> e grida che, circondati da siepi o dall'alto di una collina, <br /> persino sulla terra, alla fine può essere il peggio <br /> quando si affrontano i signori del male. <br /> E' un bagliore che danza, il fremito di una stella, <br /> che l'onda di un arido vento spinge e fa girare, <br /> ma sembra che essa canti di una virtù impavida, <br /> di un tempo che non ha potere sulla morte e sulla vita, <br /> e canta che il regno dei poveri sulla terra <br /> verrà, come accade in cielo. (p. 74, 2011)
 
==Libro V - Ethandune: il primo attacco ==
*"O, cari compagni di bevute, <br /> ragazzi del mio albero di mele, <br /> il mondo si fa greve e imprevedibile, <br /> uomini saggi vi governeranno <br /> e voi piagerete per me. <br /> Portatemi dalle mie mandrie, <br /> presso i campi della mia tenuta; <br /> là, dove il mio cane guairà per me <br /> e i miei amici si inginocchieranno, <br /> e dove nemici, caduti sotto i miei colpi, <br /> non mi hanno mai augurato il male." (p. 86)
*"Seppellitemi là dove morirò" disse, <br /> "sia che cada per primo o per ultimo, <br /> se cadrò tra i sassi durante il primo attacco <br /> o se morirò presso le mura di Wantage; <br /> non sollevate la mia testa dalla terra insanguinata, <br /> non portate a casa il mio corpo, <br /> poiché tutto il mondo è terra di [[Roma]] <br /> e, dunque, io morirò a Roma". (p. 88, 2011)
*E il re disse: "Ora prendi la mia spada, <br /> tu che hai fatto divampare il fuoco, <br /> perché questo è il modo dei Cristiani, <br /> la tempra del guerriero come quella del prete: <br /> lanciare i propri cuori oltre le certezze, <br /> per guadagnare ciò che il cuore desidera. <br /> Puoi giurare fedeltà ad un'accolita di monaci, <br /> o di fronte ad una moglie graziosa, <br /> ma questo è il modo dei Cristiani: <br /> che il loro giuramente duri fino alla morte. <br /> Perché l'Amore stesso, nostro Signore, alla fine del mondo, <br /> sarà seduto in trono su un cavallo rosso, <br /> con un elmo d'ottone ed un arco di ferro, <br /> ma avrà una freccia sola. <br /> L'Amore, con lo scudo del Cuoe Spezzato, <br /> tende sempre il suo arco, <br /> un solo dardo per un solo premio, <br /> ed il colpo finae, che parte e vola, <br /> giunge come il tuono che spacca il cielo <br /> e ha il suono di anime straziate. <br /> E così tu meriti la spada del re, <br /> tu che hai lanciato via la tua spada". (p. 93, 2011)
 
==Libro VII - L'assalto finale==
*Lontano, sul fianco solitario del Cavallo Bianco <br /> un bambino tranquillo e solo <br /> giocava con poco mentre passavano le ore <br /> e pazientemente strappava l'erba, <br /> pazientemente spostava una pietra. <br /> Ai piedi del pendio verde da sempre, <br /> dove il gesso lambiva il manto erboso, <br /> il bambino giocava, solo, divino, <br /> come un bambino gioca sulla linea di confine <br /> che separa la sabbia e la schiuma. <br /> Poiché egli stava su un confine supremo <br /> troppo semplice da comprendere, <br /> avendo negli occhi quel mattino misterioso <br /> in cui il Padre separò il mare <br /> con fragore, dalla terra. <br /> Per ore, lunghe nell'infanzia come giorni, <br /> egli costruì una torre invano - <br /> mise una pietra sull'altra per costruire un paese, <br /> e continuamente le pietre cadevano, <br /> e lui le metteva di nuovo una sull'altra. <br /> I re porporati sulle torri di guerra <br /> e i santi sulle guglie gotiche, <br /> e gli eremiti sulle vette innevate, <br /> e gli eroi sopra le proprie pire, <br /> e i patrioti che cavalcano regalmente, <br /> tutto questo distruggeva quel paese traballante: <br /> mani protese, e voracità e ambizione, <br /> che tentano di salire sempre più in alto; <br /> il bambino che il Tempo non può stancare, <br /> continua a cantare sul fianco del Cavallo Bianco. <br /> E questa era la potenza di Alfred, <br /> alla fine del suo cammino; <br /> tra questi combattenti, saggi o selvaggi, <br /> egli era il meno distante da quel bambino, <br /> che ammucchiava pietre tutto il giorno. (pp. 109-110, 2011)
*E come un bambino i cui mattoni crollano <br /> si mette a sistemarli ancora e ancora, <br /> vennero crolli e scrosci infuocati, <br /> col tempo, che gira come una ruota, <br /> e accovacciatosi tra le ginestre e le felci <br /> egli cominciò la sua vita una volta di più. <br /> Sciolse dal collo il suo corno d'avorio <br /> e rise; ma non con arroganza: <br /> "Finisce la battaglia di Ethandune <br /> con il soffio di un corno". (pp. 110-111, 2011)
*Ditemi se è meglio <br /> essere colpiti dai pali danesi, <br /> essere stanati dentro un fossato fortificato, <br /> e braccati come una strega che urla, <br /> magari attendere la morte nascosti? <br /> Oppure, che prima del canto del gallo, <br /> tutti noi, un migliaio di uomini tenaci, <br /> scendiamo la scura strada verso la casa di Dio, <br /> intonando un canto del Wessex? <br /> Rendersi schiavi ad una razza di schiavi, <br /> ubriacarsi di infamia? <br /> No, fratelli, se permettete, io penso <br /> che la morte sia una birra migliore, <br /> e per tutte le stelle di Cristo che affondano, <br /> i Danesi la berranno con me. <br /> Invecchiare tra le paure in una terra conquistata, <br /> con il sole stesso spodestato, <br /> vedere gli alberi incurvarsi e le bestie abortire? - <br /> La morte è una birra migliore, <br /> e per l'ombra della Morte sul mattone caduto, <br /> questo fiasco continuerà a girare. <br /> Sebbene tutti i paladini siano morti, <br /> e la gloria li abbia tra i suoi, <br /> sebbene tutti i vostri irruenti cavalieri <br /> siano morti con onore in mezzo ai Danesi, <br /> finché un solo uomo resta, resta una grande guerra: <br /> ora è la guerra degli uomini. (pp. 112-113, 2011)
 
==Libro VIII - La cura del cavallo==
* "Sebbene abbia affidato questa terra a Nostra Signora, <br /> che mi aiutò ad Athelney, <br /> sebbene non esistano alberi più maestosi, <br /> prati più rigogliosi e colline più serene <br /> di quelli del giardino della Madre di Dio, <br /> tra la riva del Tamigi ed il mare, <br /> so che anche lì le erbacce attecchiranno <br /> più in fretta di quanto possiamo bruciarle; <br /> e sebbene essi vaghino e si disperdano, <br /> tra molti secoli, tristi e lenti, <br /> - io ho una visione - io so <br /> che i pagani ritorneranno. <br /> Essi non verranno su navi da guerra, <br /> non devasteranno col fuoco, <br /> ma i libri saranno il loro unico cibo, <br /> e con le mani impugneranno l'inchiostro. <br /> Non con lo spirito dei cacciatori <br /> o con la feroce destrezza del guerriero, <br /> ma mettendo a posto ogni cosa con parole morte, <br /> ridurrano le bestie e gli uccelli a burattini <br /> ed il vento e le stelle ad una ruota che gira. <br /> Avranno l'aspetto mite dei monaci, <br /> pieni di fogli e di penne; <br /> e voi guarderete alle vostre spalle ammirando <br /> e desiderando un giorno come quelli di Alfred, <br /> in cui, almeno, i pagani erano uomini. <br /> Il caro sole rimpicciolito tra soli spaventosi, <br /> come fiori superbi sul loro stelo, <br /> la terra smarrita e piccola come un chicco, <br /> tra le selve immense del cielo profondo, <br /> - queste saranno le piccole erbacce che vedrete <br /> strisciare, coprendo il gesso. <br /> Ma se anche calpesteranno il mare santo di Maria, <br /> e ruberanno le ali di San Michele - <br /> se anche racconteranno meraviglie, <br /> più grandi di quelle che Virgilio <br /> creò per l'imperatore romano; <br /> voi li riconoscerete da questi segni: <br /> lo spezzarsi della spada, <br /> e l'uomo che non è più un cavaliere libero, <br /> capace di amare o di odiare il suo signore. <br /> Sì, questo sarà il loro segno: <br /> il segno del fuoco che si spegne, <br /> e l'Uomo trasformato in uno sciocco, <br /> che non sa chi è il suo signore. <br /> Anche se arriveranno con carta e penna <br /> e avranno l'aspetto serio e pulito dei chierici, <br /> da questo segno li riconoscerete, <br /> dalla rovina e dal buio che portano; <br /> da masse di uomini devoti al Nulla, <br /> diventati schiavi senza un padrone, <br /> da un cieco e remissivo mondo idiota, <br /> troppo cieco per essere disprezzato; <br /> dal terrore e da storie crudeli <br /> di una macchia segnata nelle ossa e nella stirpe, <br /> dalla vittoria dell'ignavia e della superstizione, <br /> maledette fin dal principio, <br /> dalla presenza di peccatori, <br /> che negano l'esistenza del peccato; <br /> da questa rovina silenziosa, <br /> dalla vita considerata una pozza di fango, <br /> da un cuore spezzato nel seno del mondo, <br /> dal desiderio che si spegne nel mondo; <br /> dall'onta scesa su Dio e sull'uomo, <br /> dalla morte e dalla vita rese un nulla, <br /> riconoscerete gli antichi barbari, <br /> saprete che i barbari sono tornati. <br /> Quando si fa un gran parlare di moda e correnti, <br /> e di saggezza e destino, <br /> date il benvenuto all'idolatria che non muore, <br /> che è più triste del mare. <br /> Come gli uomini potranno sconfiggerla, <br /> o se la Croce si innalzerà di nuovo <br /> con la carità o con la cavalleria, <br /> la mia visione non lo dice; e io non vedo altro; <br /> ma ora, pur nel dubbio, cavalco <br /> verso la battaglia sulla pianura." (pp. 133-134-135, 2011)
 
==Bibliografia==