Michela Marzano: differenze tra le versioni

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* Troppo spesso i [[filosofia|filosofi]] si nascondono dietro un linguaggio incomprensibile e tecnico. Per alcuni di loro, è un modo per restare trincerati in una torre d'avorio senza più confrontarsi con la [[vita]], con le aspirazioni e le frustrazioni delle persone; con la vita di tutti i giorni; con la loro stessa esistenza corporea. [...] Quando si perde, in nome della scientificità, il contatto con la realtà, allora il [[sapere]] diventa sterile. Non serve più. Se non a confortarsi dietro l'idea che gli «altri» non possono capire e... peggio per loro!
* Nonostante lo spirito degli anni Sessanta e Settanta, con la sua cultura dell'uguaglianza e dei diritti, sia ancora tra noi, lo sguardo che molti uomini italiani hanno sulle donne, e che molte giovani finiscono per interiorizzare, non corrisponde affatto alle speranze di quegli anni. Sono le stesse conquiste femminili che sembrano messe in discussione. Non solo a causa della mercificazione del corpo della donna, che viene messa in scena dalle immagini pubblicitarie o nella [[pornografia]] contemporanea, o a causa di altre rappresentazioni degradanti della condizione femminile, veicolate dalla televisioni e in particolare dagli spettacoli di intrattenimento. Ma anche a causa di un'ideologia retrograda che vorrebbe spostare l'orologio indietro.
* Per rifiutare la sudditanza al potere maschile bisognerebbe prima di tutto riconoscere questa come forma di sudditanza. [...] Sebbene nessun essere umano possa essere trattato come uno schiavo senza soffrirne, accade spesso che ci si sottometta volontariamente a una forma di schiavitù quando non si è avuta la possibilità di conoscere altro. L'[[abitudine]] ci fa accettare l'inaccettabile.
* Per secoli, si è valorizzata la [[razionalità]] come caratteristica distintiva dell'essere umano. Per secoli, si è sostenuto che le capacità argomentative delle donne fossero inferiori rispetto a quelle degli uomini. Per secoli, si è preteso che, a differenza dell'uomo, capace per sua natura di contribuire allo sviluppo della vita pubblica e all'organizzazione della società, la donna dovesse accontentarsi del ruolo di moglie e di madre, per essere l'angelo del focolare obbediente e sottomesso. Non è un caso che l'obiettivo principale del femminismo e di molte intellettuali consista, ancora oggi, nel decostruire queste immagini stereotipate della femminilità e della mascolinità, per permettere una buona volta alle donne di avere accesso non solo a un'uguaglianza formale, ma anche e soprattutto all'uguaglianza sostanziale: gli uomini e le donne devono godere degli stessi diritti; pur essendo diversi, gli uomini e le donne hanno lo stesso valore e la stessa [[dignità]].
* Più il tempo passa, più sono convinta che questa smaterializzazione progressiva della donna, come unica via d'accesso all'uguaglianza, sia un'''impasse''. Non mi sembra che l'esistenza oggettiva di una differenza sessuale implichi automaticamente la svalutazione della donna e la supremazia maschile. Al contrario, proprio quando si rinuncia alla differenza per conformarsi a un modello unico d'umanità si rischia di rinunciare definitivamente a tutto ciò che ci rende uniche e insostituibili.