François-René de Chateaubriand: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Micione (discussione | contributi)
m +capitolo
Micione (discussione | contributi)
raggruppo e amplio "Genio del Cristianesimo"
Riga 1:
[[Immagine:Anne-Louis Girodet-Trioson 006.jpg|thumb|Ritratto di François-René de Chateaubriand]]
'''François-Auguste-René, visconte di Chateaubriand''' (1768 – 1848), scrittore, politico e politicodiplomatico francese.
 
==Citazioni di François-René de Chateaubriand==
Riga 7:
*Gli dei se ne vanno. (da ''Martiri'', XXIV)
:''Les Dieux s'en vont''.
*Il [[Cristianesimo]] è perfetto; gli uomini sono imperfetti. <br /> Ora, una conseguenza perfetta non può procedere da un principio imperfetto.<br> Il [[Cristianesimo]] dunque non è venuto dagli uomini. <br /> Se non è venuto dagli uomini, non può essere venuto che da [[Dio]]. <br /> Se è venuto da Dio, gli uomini non hanno potuto conoscerlo che per mezzo della Rivelazione. <br /> Dunque il Cristianesimo è una religione rivelata. <br /> (da ''Il genio del Cristianesimo'', explicit, traduzione di G. Nicoletti){{da controllare|Inserire indicazione bibliografica completa}}
*L'[[uomo]] non ha una sola e identica vita; ne ha molte giustapposte, ed è la sua miseria. (citato in [[Paul Auster]], ''The Book Of Illusions'' e in [[Alessandro Baricco]], ''I Barbari'', I Libri de la Repubblica, 2006)
*Quasi sempre, in [[politica]], il risultato è contrario alle previsioni. (da ''Memorie d'oltretomba'')
*[[Scrittore]] originale non è quello che non [[imitazione|imita]] nessuno, ma quello che nessuno può imitare. (da ''Il genio del Cristianesimo'', cap. III)
 
===Senza fonte===
{{senza fonte}}
 
Line 24 ⟶ 23:
*Le Foreste a precedere le [[Civiltà]], i Deserti a seguire.
*Raramente il cielo fa nascere insieme l'uomo che vuole e l'uomo che può.
 
==''Genio del Cristianesimo''==
===[[Incipit]]===
Tre sorta di nemici assalirono in ogni tempo il cristianesimo da che esso comparve sulla terra: gli eresiarchi, i sofisti e quella razza d'uomini che pajono frivoli perché tutto distruggono celiando. Non pochi apologisti risposero vittoriosamente alle sottigliezze ed alle menzogne loro, ma tanto non poterono contro la derisione. [[Ignazio di Antiochia|Sant'Ignazio d'Antiochia]]<ref>I<small>GNAZ</small>. ''in Patr. apost. Epist. ad Smyrn'', n. 1.</ref>, [[Ireneo di Lione|sant'Ireneo vescovo di Lione]]<ref>''In Hæres''., lib. <small>IV</small>.</ref>, [[Quinto Settimio Fiorente Tertulliano|Tertulliano]] in quel suo Trattato delle Prescrizioni, che Bossuet chiama divino, combatterono que' novatori, le cui superbe interpretazioni miravano a guastare la semplicità della fede.
 
===Citazioni===
*Scrittore originale non vuol già dir quello che non imita nessuno, ma sibben quello cui nessuno può imitare. (parte II, lib. I, cap. III, 1854, p. 298)
*:[[Scrittore]] originale non è quello che non [[imitazione|imita]] nessuno, ma quello che nessuno può imitare. ({{da ''Ilcontrollare|Inserire genioindicazione del Cristianesimo'', cap.bibliografica III)completa}}
*Quanto più i popoli procedono nella civiltà, e tanto più questo stato di ''vacuità'' delle passioni s'accresce, perocché ne nasce allora questo miserabil fatto, che gli esempi frequentissimi che abbiam sotto gli occhi, e tanti libri che trattano dell'uomo e dei sentimenti, ci rendono abili sì, ma senz'esperienza, e siamo disingannati senz'aver goduto, e ancor ci rimangono appetiti, quando già sono tutte svanite le illusioni; l'immaginazione è ricca, copiosa, meravigliosa; la realtà povera, gretta, spoglia di lusinghe; e abitiamo un mondo vuoto con un cuore ripieno, e siam già sazj di tutto, senz'aver di nulla gustato. (parte II, lib. III, cap. IX, 1854, pp. 396-397)
*La gloria è nata senz'ali, e quando volar vuole su in cielo, è bisogno che ella le accatti dalle muse. (parte III, lib. II, cap. I, 1854, p. 125)
*Più profittevole al mondo è chi abbia lasciato un solo precetto di [[morale]], una sola sentenza risguardante la vita, che non un geometra, avesse egli pure scoperte le più belle proprietà del triangolo. (parte III, lib. II, cap. I, 1854, p. 125)
*Un Cristiano possiede in supremo grado le qualità che un antico scrittore richiede nello storico... ''Certo buon senso per le bisogna del mondo, ed una piacevole dicitura''<ref>Luciano, ''Del come si dee scriver la storia''. Volgarizzamento di Racine.</ref>. (parte III, lib. III, cap. VII, 1854, p. 164)
*Non havvi nei secoli moderni cosa alcuna di bella ricordanza, non una bella istituzione, la quale non sia dovuta al cristianesimo. Ad esso appartengono ancora i soli tempi poetici della nostra storia, i tempi cavallereschi: la vera religione ha il singolar merito d'aver fatta nascere tra di noi l'età delle fate e degl'incantesimi. (parte IV, lib. V, cap. I, 1854, p. 140)
*Quand'anche si negassero al cristianesimo le sue prove soprannaturali, resterebbe ancora nella sublimità della sua morale, nell'immensità de' suoi benefizj, nella bellezza delle sue pompe quanto basta a provare sufficientemente ch'esso è il culto più divino e più puro che gli uomini abbiano mai praticato. (parte IV, lib. VI, cap. XIII, 1854, p. 232)
 
===[[Explicit]]===
«A coloro che sentono,» dice [[Blaise Pascal|Pascal]], «qualche ripugnanza per la religione, vuolsi mostrare innanzi tutto che essa non è contraria alla ragione; poscia ch'è venerabile, e far sì che ne abbian rispetto: appresso renderla ad essi amabile, e far loro desiderare che fosse vera: e finalmente mostrar loro con prove incontrastabili che è vera di fatto; mostrarne l'antichità e la santità per mezzo della sua grandezza e della sublimità.»<br />
Tale è la strada che quest'uomo aveva indicata, e che noi procurammo di battere. Non abbiamo usati gli argomenti ai quali ordinariamente ricorrono gli apologisti del cristianesimo; ma un'altra successione di prove ci guida nondimeno alla stessa conclusione, la quale sarà il risultamento dell'opera tutta.<br />
Il cristianesimo è perfetto, gli uomini sono imperfetti.<br />
Ora una conseguenza perfetta non può procedere da un principio imperfetto.<br />
Il cristianesimo non è dunque venuto dagli uomini.<br />
Se non è venuto dagli uomini non può essere derivato da altri che da Dio.<br />
S'egli è venuto da Dio, gli uomini non hanno potuto conoscerlo altrimenti che per mezzo della rivelazione.<br />
Dunque il cristianesimo è una religione rivelata.
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
*François-René de Chateaubriand, ''[http://books.google.it/books?id=TbZLAAAAMAAJ Genio del Cristianesimo]'', Vol. I-II-III, traduzione di Luigi Toccagni, Borroni e Scotti, Milano, 1854-1855.
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|w|commons=Category:François-René de Chateaubriand}}
===Opere===
{{Pedia|Genio del Cristianesimo||(1802)}}
{{Pedia|Memorie d'oltretomba||(1848)}}
 
[[Categoria{{DEFAULTSORT:Scrittori francesi|Chateaubriand, François-René de]]}}
[[Categoria:Scrittori francesi]]
[[Categoria:Politici francesi]]
[[Categoria:Diplomatici francesi]]
[[Categoria:Aforisti]]
 
[[bg:Франсоа Рене дьо Шатобриан]]