John Ruskin: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+1, sposto senza fonti in disc.
wlink, fonti in nota
Riga 3:
 
==Citazioni di John Ruskin==
*Il miglior riconoscimento per la [[fatica]] fatta non è ciò che se ne ricava, ma ciò che si diventa grazie a essa. (citato<ref>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', settembre 1997).</ref>
*Il mondo non può diventare tutto un'officina... come si andrà imparando l'arte della vita, si troverà alla fine che tutte le cose [[Bellezza|belle]] sono anche necessarie. (da<ref>Da ''I luoghi dell'arte'', vlvol. 5).</ref>
*Questa è la vera natura della [[casa]]: il luogo della pace; il rifugio, non soltanto da ogni torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia. (da<ref>Da ''Sesamo e gigli'').</ref>
*Quando dico che la [[guerra]] è la fonte di tutte le arti, intendo dire anche che è la fonte di tutte le grandi virtù e facoltà degli uomini. (da<ref>Da ''La corona di olivo selvatico'').</ref>
*Il manierismo di [[Canaletto]] è il più degradato che io conosca in tutto il mondo dell'arte. Esercitando la più servile e sciocca imitazione, esso non imita nulla se non la vacuità delle ombre, né offre singoli ornamenti architettonici, per quanto esatti e prossimi. [...] Né io né chiunque altro avrebbe osato dire una parola contro di lui: ma si tratta d'un piccolo, cattivo pittore, e così continua dovunque a moltiplicare e aumentare gli errori.<ref name="multi">{{Rif|6}}</ref> (daDa ''Modern Painters'', 1843-1860); citato in ''Canaletto'', I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pp. 181 - 188, Rizzoli - Skira, Milano, 2003.</ref>
*La cosa più nobile che lo spirito umano possa fare a questo mondo è [[Vista|vedere]] qualcosa, e dire in modo diretto quello che ha visto. Ci sono centinaia di persone che sanno parlare per una sola che sa pensare; ma migliaia sanno pensare per una che sa vedere. Vedere chiaramente è al contempo poesia, profezia e religione.<ref>Citato in [[Umberto Veronesi]], ''Dell'amore e del dolore delle donne'', Einaudi, Torino, 2010, p. 156. ISBN 978-88-06-20133-3</ref>