Léon Degrelle: differenze tra le versioni

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*Non si è sulla terra per magiare in orario, dormire a tempo opportuno, vivere cent'anni ed oltre. Tutto questo è vano e sciocco. Una sola cosa conta: avere una vita valida, affinare la propria anima, aver cura di essa in ogni momento, sorvegliarne la debolezza ed esaltarne le tensioni, servire gli altri, spargere attorno a sé felicità ed affetto, offrire il braccio al prossimo per elevarsi tutti aiutandosi l'un l'altro. Compiuti questi doveri a che significato ha morire a trenta o a cento anni, sentir battere al febbre nelle ore in cuoi la bestia umana urla allo stremo delle forze? (p. 32)
*La [[vita]] la si può fissare solo sui cuori e sulle pietre; il resto se ne va come le lunghe file di tronchi alla deriva sulle acque invernali. (p. 47)
*I volti delle [[madre|madri]] sono nobili, sovranamente limpidi, allorché la purezza delle vite volontariamente innocenti le ha rinfrescate ai mille mattini dei sacrifici. (p. 53)
*L'acqua limpida dei cuori si è intorbidita sino agli strati più profondi. Il fiume degli uomini trasporta un diffuso odore di fango. (p. 66)
*Il disordine del secolo ha sconvolto tutto quel che un tempo era luce e voli a tuffo di rondini nei canneti. (p. 66)
*Gli uomini e i popoli si guardano dall'alto in basso, l'occhio violento, le mani segnate da marchi infamanti e dai morsi che vi hanno lasciato le prede ardenti rapidamente invilite. (p. 66)
*Ogni giorno il mondo è più egoista e più brutale. Ci si odia tra uomini, tra classi, tra popoli, perché tutti si accaniscono alla ricerca di beni materiali il cui possesso furtivo rivela il nulla. (p. 66)
*[[Morte|Morire]] vent'anni prima o vent'anni dopo poco importa. <br /> Quel che importa è morir bene. <br /> Soltanto allora inizia la vita. (p. 121)
*Che il destino ci trovi sempre forti e degni! (p. 155)
*Quando tu scorgi il [[mare]] scendere sulle sabbie, ritornare alle cupe profondità del largo, pensa che alcune ore dopo tornerà a spumeggiare: bianco, scintillante al sole, audace e forte, come se queste onde fossero le prime a venire all'assalto del mondo! (p. 156)
*Noi usciremo fuori da questo decadimento solo attraverso un'immensa rettificazione morale, insegnando di nuovo agli uomini ad amare, a sacrificarsi, a vivere, a lottare e a morire per un ideale superiore. In un secolo in cui si vive soltanto per sé, occorrerà che centinaia, migliaia di uomini non vivano più per se stessi ma per un ideale comune, disposti sin dall'inizio a sostenere per esso tutti i sacrifici, tutte le umiliazioni, tutti gli eroismi. Contano soltanto la fede, la fiducia ardente, l'assenza completa di egoismo e di individualismo, la tensione di tutto l'essere verso il "servizio" -per quanto ingrato possa essere, ovunque esso si svolga-, il servizio di una causa che va al di là dell'uomo, e che esige da lui tutto, senza promettergli nulla. Contano soltanto le qualità dell'anima, le sue vibrazioni, il dono totale, la volontà di tener alto al di sopra di tutto un ideale, nel disinteresse più assoluto. Giunge l'ora in cui, per salvare il mondo, vi sarà bisogno del pugno di eroi e di santi che faranno la Riconquista. (p. 166-167)
*Respirare... Riprendere a credere alla virtù, alla bellezza, alla bontà, a un amore... <br /> Sentir danzare attorno a sé, sulle onde, mille altre vele, gonfie di vento, portate da uno stesso soffio verso la stessa chiamata... <br /> Quando il mare dorato vedrà affluire questo biancore, la Rivoluzione sarà in marcia, levata sulle vette di queste flottiglie d'anime. (p. 175)
*Credevi di trovare gioie immediate nell'ascendere faticosamente il pendio, trascinando nella salita un gregge umano. Spesso, hai sofferto. Talvolta, vieni preso da nausee. Ne avevi bisogno. Dovevi imparare che l'ambizione non appaga, e stanca prima o poi il cuore da lei posseduto. Tu ora lo sai. (p. 178)
*La materia, sola a sé stessa, o muore o si suicida; solo l'ideale ha una valenza eterna.