Olindo Guerrini: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Olindo Guerrini==
*''Avanti, avanti, avanti | con la fiaccola in pugno e con la scure!'' (come Lorenzo Stecchetti in ''Polemica'', XXIII: ''Ai poeti pinzocheri'').
*''Dominedio ci salvi | da i libri troppo lunghi e da i poemi!'' (da ''A Felice Cavallotti'', in ''Nova polemica'')
*Non ci sono né ''veristi'' né ''idealisti''. Ci sono degli autori che scrivono bene e degli altri che scrivono male; ecco tutto. (da ''Nova polemica'')
*Non si vive di solo [[pane]], è vero; ci vuole anche il companatico; e l'arte di renderlo più economico, più sapido, più sano, lo dico e lo sostengo, è vera arte. Riabilitiamo il senso del gusto e non vergogniamoci di sodisfarlo onestamente, ma il meglio che si può, come ella ce ne dà i precetti. (citato in [[Pellegrino Artusi]], ''La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene'')
*''Questa minestra, che onora Bologna, | Detta la ''grassa'' non inutilmente, | Carezza l'uomo dove gli bisogna, | Dà molta forza ai muscoli e alla mente, | Fa prender tutto con filosofia, | Piace, nutre, consola e così sia''. (da un sonetto dedicato alle tagliatelle; citato in Touring Club Italiano, ''Guida Gastronomica d'Italia'', Milano, 1931, [http://books.google.it/books?id=EnJ5J5WYZeUC&pg=PA206 p. 206])
*Se l'uomo non appetisse il cibo o non provasse stimoli sessuali, il genere umano finirebbe subito. (citato in Pellegrino Artusi, ''La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene'')
 
===''Nova polemica di Lorenzo Stecchetti''===
===[[Incipit]]===
<poem>Ed anche a me da l'innocente cuna
ridon due bimbi che l'amor mi diede
e quei due bimbi son la mia fortuna,
la mia bella speranza e la mia fede.
Anch'io, ne' chiostri che la notte imbruna,
anch'io singhiozzo d'una tomba a 'l piede;
anch'io soffro, lavoro, amo, ed alcuna
vergogna a 'l famigliar desco non siede.</poem>
 
===Citazioni===
*''Avanti, avanti, avanti | con la fiaccola in pugno e con la scure!'' (come Lorenzo Stecchetti in ''Polemica'', XXIII:da ''Ai poeti pinzocheri'').
*''Dominedio ci salvi | da i libri troppo lunghi e da i poemi!'' (da ''A Felice Cavallotti'', in ''Nova polemica'')
*Non ci sono né ''veristi'' né ''idealisti''. Ci sono degli autori che scrivono bene e degli altri che scrivono male; ecco tutto. (da ''Nova polemica'')
 
==''Postuma: canzoniere di Lorenzo Stecchetti''==
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Nell'inverno del 1868 io dava ad intendere alla mia famiglia di studiar legge; anzi, per confermarla vie più nell'errore, alla fine di quell'anno mi laureai.<br>
(Parentesi. Mi ricordo che ci chiusero nell'''Aula Magna'' dell'Università. Eravamo otto o dieci candidati, e, allegri come quelli non se ne trovano più. Venne il professore di Diritto Canonico, munito di una borsa gigantesca che conteneva la bellezza di sessanta palle. Ognuno di noi immerse la mano nel venerando borsone ed estrasse una palla sola, il cui numero corrispondeva a quello di una tesi da svolgere in iscritto. A me toccò una tesi laconica: ''Del Comune''; una tesi che non conoscevo nemmeno di saluto.
 
===''Nova polemica di Lorenzo Stecchetti''===
<poem>Ed anche a me da l'innocente cuna
ridon due bimbi che l'amor mi diede
e quei due bimbi son la mia fortuna,
la mia bella speranza e la mia fede.
Anch'io, ne' chiostri che la notte imbruna,
anch'io singhiozzo d'una tomba a 'l piede;
anch'io soffro, lavoro, amo, ed alcuna
vergogna a 'l famigliar desco non siede.</poem>
 
==Note==