Justin Cronin: differenze tra le versioni

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*Fu invaso da un'emozione nuova, fredda e finale, come una corrente d'aria che entra da una porta aperta nel cuore dell'inverno, come l'immobilità dello spazio fra un astro e l'altro. L'alba lo avrebbe trovato morto. "Amy" pensò mentre le stelle cominciavano a cadere tutto intorno a lui, nel tentativo di riempirsi del suo nome, del nome di sua figlia, per rendere più facile il trapasso. "Amy, Amy, Amy."
 
*Per me guardare le stelle era un po' come guardare dritto in faccia Dio. Bastava che fosse buio e lo vedevi. Chissà se si era davvero dimenticato di noi? Forse eravamo noi che ci eravamo dimenticati di lui, e per questo adesso non riusciamo più a vedere le stelle. E, se devo dire la verità, sono l'unica cosa che mi piacerebbe rivedere prima di morire.
 
*Un bambino non era un'idea, un'astrazione, come poteva essere a volte l'amore. Un bambino era una realtà. Un essere umano con un cervello, un carattere, che esisteva indipendentemente dai tuoi sentimenti. E, siccome esisteva, ti imponeva di credere in un futuro, il futuro nel quale sarebbe vissuto, prima gattoni e poi camminando. Un bambino era una fetta di tempo, una promessa che facevi al mondo e che il mondo faceva a te. Un bambino era il patto più antico: occorre tirare avanti, continuare a vivere.