Friedrich Dürrenmatt: differenze tra le versioni

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*L'uomo valuta con il denaro. Per questo tutte le azione dell'uomo si fondano sul denaro, la sua cultura e la sua civiltà, e per questo tutto ciò che l'uomo fa o produce con o tramite il denaro, il buono o il cattivo, l'enorme giro di affari con il pane per i fratelli e la miseria per i fratelli, con ciò che ci veste e ciò che ci sveste, con ciò che merita di essere vissuto e ciò che non merita di essere vissuto, con il durevole e con il transitorio, con il necessario e con il superfluo, con la cinematografia e con la pornografia, con l'amore disinteressato e con l'amore veniale, non è altro che vanità. Opera dell'uomo e non del Grande Vecchio.
 
*Ma se il povero che non possiede niente, possiede il regno dei cieli, chi possiede, non possiede il regno dei cieli, il suo possesso lo rende infelice anziché beato, grava su di lui perché ogni possesso è un peso. Per questo anche il giovane ricco si era afflitto da Gesù, perché aveva molti beni. Afflitto!! Certo, avrebbe voluto diventare povero, avrebbe voluto vendere tutto e dare il ricavato ai poveri, e diventare come Gesù ma cosa avrebbe ottenuto?? I poveri avrebbero sperperato la loro ricchezza in un modo assurdo e sarebbero ridiventati poveri. Ma il giovane ricco?? Certo, sarebbe diventato povero, ma non sarebbe andato nel regno dei cieli: la sua rovina non sarebbe avvenuta in cielo, nello spirito del Grande Vecchio, bensì nello spirito dell'uomo. Per infannare il destino a lui riservato di essere ricco.
 
*Gesù l'aveva tentato, perché anche Gesù era un tentatore, quando se ne andava in giro vestito di stracci, per questo i cristiani pregavano: Non indurci in tentazione! Il giovane ricco non aveva resistito alla speranza di diventare povero, di andare vestito di stracci come Gesù, di diventare un barbone, e quindi la ricchezza era la croce dei cristiani e l'afflizione era il loro destino, mentre la serenità era destinata solo ai poveri, ai nullatenenti, sospirate cristiani, sospirate..