Léon Degrelle: differenze tra le versioni

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==''Militia''==
*Il secolo non sprofonda per mancanza di supporto materiale. L'universo non è mai stato così ricco, colmo di tanto benessere, grazie a una industrializzazione di tale efficacia produttiva. Non vi sono state mai tante risorse, né tanti beni disponibili. È il cuore dell'uomo, solo lui, ad essere in stato fallimentare. (p. 19, ''Edizioni AR'' 2001)
*Un grande ideale dà sempre la forza di dominare il proprio corpo, di soffrire la fatica, la fame, il freddo. (p. 20, ''Edizioni AR'' 2001)
*Mi ricordo tre parole che un giorno avevo decifrato su una tomba di marmo nero giù a Damme in Fiandra, dentro una chiesa della mia patria perduta: ETSI MORTUUS URIT. "Seppur morte, egli arde..."
*L'acqua limpida dei cuori si è intorbidita sino agli strati più profondi. Il fiume degli uomini trasporta un diffuso odore di fango. (p. 35)
Possano queste pagine, ultimo fuoco di quel che io fui, ardere ancora un momento, riscaldare ancora un istante le anime possedute dalla passione di donarsi e di credere: di credere malgrado tutto, malgrado la disinvoltura dei corrotti e dei cinici, malgrado il triste gusto amaro che ci lasciano nell'anima il ricordo delle nostre colpe, la coscienza della nostra miseria e l'immenso campo di rovine morali di un mondo che è certo di non aver più bisogno di salvezza, che da questo trae motivo di gloria ma che deve tutta via essere salvato. Deve più che mai essere salvato. (p. 23, ''Edizioni di AR'' 1977)
*L'acqua limpida dei cuori si è intorbidita sino agli strati più profondi. Il fiume degli uomini trasporta un diffuso odore di fango. (p. 35, ''Edizioni AR'' 2001)
*Il disordine del secolo ha sconvolto tutto quel che un tempo era luce e voli a tuffo di rondini nei canneti. (p. 35)
*Gli uomini e i popoli si guardano dall'alto in basso, l'occhio violento, le mani segnate da marchi infamanti e dai morsi che vi hanno lasciato le prede ardenti rapidamente invilite. (p. 35, ''Edizioni AR'' 2001)
*Ogni giorno il mondo è più egoista e più brutale. (p. 35, ''Edizioni AR'' 2001)
*Ci si odia tra uomini, tra classi, tra popoli, perché tutti si accaniscono nella ricerca di beni materiali il cui possesso furtivo rivela il nulla. (p. 36)
*La materia, sola a sé stessa, o muore o si suicida; solo l'ideale ha una valenza eterna.
*Credevi di trovare gioie immediate nell'ascendere faticosamente il pendio, trascinando nella salita un gregge umano. Spesso, hai sofferto. Talvolta, vieni preso da nausee. Ne avevi bisogno. Dovevi imparare che l'ambizione non appaga, e stanca prima o poi il cuore da lei posseduto. Ora lo sai…
{{NDR|Léon Degrelle, ''Militia'', Edizione italiana a cura di ''Franco G. Freda'', Edizioni AR, 2003}}
 
==Bibliografia==
*Léon Degrelle, ''Militia'', Edizioni AR, 2001.
{{NDR|*Léon Degrelle, ''Militia'', Edizione italiana [a cura di ''Franco G.Giorgio Freda''], Edizioni di AR, 2003}}1977.
 
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