Barbara Nadel: differenze tra le versioni

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'''Barbara Nadel''' [...], scrittrice britannica.
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''La figlia di Belshazzar''===
Una stanza. Quattro pareti spoglie, ingiallite dal catrame e dalla nicotina. Una finestra. Sudicia, unta e incrostata di polvere. Non che abbia importanza. Certe finestre non hanno vista. Certe finestre riflettono e basta, come specchi.<br>
Qualche sedia, un tavolo. Pezzi tagliati con l'accetta, come quelli che nelle zone rurali più povere arredano i tuguri dei contadini. Ma questa non è una casa di campagna. L'aria è spessa, quasi tangibile. Quella della città con il motore a combustione interna è una relazione soffocante.<br>
Nessun rumore, se non quello del traffico. Solo il silenzio rumoroso di un centro urbano.
 
===''Prigione chimica''===
La vecchia guardò con tristezza la porta aperta e sospirò. «C'era un tempo, agente, in cui questa era una cosa normale. Non che lei possa ricordarsene» puntualizzò acida.<br>
Non c'era molto che il sergente Farsakoglu potesse aggiungere, salvo convenire con la sua interlocutrice.<br>
«Fra i turisti e ora tutti questi maledetti infedeli che vengono dall'altra parte del Mar Nero... Quando ero ragazza, la Turchia era dei turchi e si poteva lasciare la porta aperta senza paura di essere derubati o uccisi nel proprio letto. Ma adesso...»
 
==Bibliografia==
*Barbara Nadel, ''La figlia di Belshazzar'', traduzione di Sylvia Aprile, Hobby & Work, 2003. ISBN 8871337581
*Barbara Nadel, ''Prigione chimica'', [traduttore non indicato], Hobby & Work, 2004. ISBN 8871339983
 
==Altri progetti==