Olivier Boulnois: differenze tra le versioni

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==''Duns Scoto: il rigore della carità''==
*[[Étienne Gilson|Gilson]] vede in [[Duns Scoto|Scoto]] il teologo più importante del [[Medioevo]] latino dopo [[Tommaso d'Aquino|san Tommaso]]. Alla base di questa grandiosa sintesi c'è una posizione filosofica differente a quella di [[Tommaso d'Aquino|san Tommaso]]: con la sostituzione dell'essere con l'essenza, [[Duns Scoto|Scoto]] determina il seguito della storia della [[metafisica]]; ha la responsabilità dell'oblio dell'essere e del declino della metafisica. (p. 17-18 - riassumendo la posizione di Gilson, che Boulnois definisce «troppo semplice»)
*[[Tommaso d'Aquino|Tommaso]] e [[Duns Scoto|Scoto]] non si ergono più come due figure parallele e antagoniste: sono percorsi dalla medesima corrente, la [[storia]]. Questa introduce una continuità, una comune appartenenza, e fa risalire molto più a monte i motivi della loro divergenza: la pluralità delle scuole, l'eterogeneità dei ''corpus'', la successione delle controversie consentono di dipanare una diversità di posizioni che non si riduce a un senso unico della storia. L'opera di Scoto s'inscrive nell'infinita, insistente ripetizioni delle dispute, che reitera senza tregua le medesime autorità, spostando in modo infimo ma paziente il loro senso, rimodellando senza posa la struttura della loro argomentazione. (p. 19)
*[[Duns Scoto|Scoto]] è l'erede delle grandi figure francescane del XIII secolo. Lungi dall'essere un declino del [[tomismo]] {{NDR|dottrina di [[Tommaso d'Aquino]]}}, Scoto è la più alta espressione della teologia francescana dopo le condanne del 1277. (p. 19)