Luigi Santucci: differenze tra le versioni

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opera e cit
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*Ci sono stati due modi di accogliere questa mia qualificazione: un grande favore, un compiacimento e entusiasmo da parte dell’ala cattolica, talora debbo dire con qualche ingenua goffaggine; dall’altro versante, quello laico, sono stato naturalmente (direi legittimamente) ripudiato, squalificato e anche deriso (sappiamo che il bigottismo dei laici non è inferiore a quello dei cattolici…). (da C. Toscani, ''Quesiti a Santucci'', in ''Il Ragguaglio librario'', settembre 1972)
*L’etichetta di scrittore cattolico, se incollata addosso sbrigativamente e puntigliosamente appunto come etichetta (ed è da tempo il mio caso), significa ben poco, serve ad alimentare confusione, pigrizia, archiviamento di personalità e problemi. […] In effetti non mi sento più interessato a Cristo come cattolico di anagrafe di quanto lo fossero i protestanti Martin Luther King o Albert Schweitzer; sono solo uno scrittore che vive oggi, coi suoi spasimi e alternative sempre più tese, una sua cristomachia. Fuori della foresta in cui mi arrabatto non posso sapere se troverò Cristo e non so quale Cristo troverò: certo non sarà un Cristo riduttivamente cattolico. (da P. Bianucci, ''Non sparate sui narcisi'', ''Gazzetta del Popolo'', 25 marzo 1972)
 
==''Testamento''==
*La voce di chi è scomparso è veramente più che una reliquia: è la proiezione di un’anima, è la componente più simbolica di una persona, vorrei dire che è una sua piccola “risurrezione”.
*Se vi fa bene piangere, accettate il pianto, coltivatelo anzi.
*La ragione più segreta e più forte per cui ho fatto questo mestiere di scrittore, e della quale ho preso coscienza ultimamente, è… sì, è la vocazione, la spinta, la volontà di lodare.
*Me ne sono andato in pienezza di soddisfazione e di gratitudine alla mia sorte.
*Date ai vostri [[bambini]] l’infanzia più bella possibile, più favolosa possibile.
*La vita dev’essere invece dolcezza, deve avere la violenza e la testardaggine della dolcezza.
*Si ama con queste facoltà (l’entusiasmo, l’immaginazione, la fantasia, la memoria, il sogno, accidenti!)
*La generosità è la testa e la coda di quella cosa più grande, metafisica, che è la carità.
*La generosità è la ruffiana della gioia… e la gioia è importante.
*Credeteci nella gioia; e andatene a caccia, tutti i giorni.
 
==''Volete andarvene anche voi?''==