Francesco Cassi: differenze tra le versioni

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*Si narra che il [[Vincenzo Monti|Monti]] scegliesse questa fanciulla {{NDR| Teresa Pikler}} senza averla vista, per la sola riverenza alla grande fama del padre e a quella dell'ingegno e della virtu della figlia. E si aggiunge che ella accettasse la mano di lui, senza pure vederlo, ma solo per sapere ch'egli era l'autore dell'' 'Aristodemo''. Sicché può dirsi che a tali nozze furono veramente pronube le sole muse. (p. XIV)
*Assai edizioni della ''Bassvilliana'' si moltiplicarono per Italia, e specialmente in [[Milano]], dove l'immortale [[Giuseppe Parini|Parini]], maravigliato all'ardire dal nuovo poeta, disse quella memorabile sentenza, ''che il [[Vincenzo Monti|Monti]]'' cioè ''sempre minaccia di cadere colla repentina sublimità de' suoi voli, e non cade mai''. Nell'edizione di [[Pavia]] si posero alcune forti note, nelle quali magnificandosi l'autore col titolo di ''Dante redivivo'', fu censurata quella espressione di freddo e caldo. (p. XVI)
*{{NDR|[[Vincenzo Monti|Vincenzo Monti]]}} In quel infelice esilio {{NDR|in Francia a Chambery}}, con poca speranza del ritornare, e fra terribili strette d'ogni maniera, egli scrisse la cantica ''Mascheroniana'', e la tragedia del ''Cajo Gracco''. La quale tragedia è per alcuni rispetti da mettere sopra l'''Aristodemo'', specialmente per la sua grandiloquenza, e i profondi sensi, e le ricchissime imagini; se non che il fine essendo pienamente politico, ed assai lontano dalla presente condizione de' tempi, la ragione di quell'opera si può dire per noi perduta. (p. XXV)
*Alla ''Mascheroniana'' poi fu cagione la morte del celebre matematico e letterato [[Lorenzo Mascheroni]], il quale essendo in vita tenero amico del [[Vincenzo Monti|Monti]], fu da lui in morte con versi gravissimi lacrimato. (p. XXV)