Herbert Fisher: differenze tra le versioni

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''Storia d'Europa''
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*Il metodo col quale Bonaparte si fece [[padrone]] della [[Francia]] è caratteristico dell'[[uomo]] e del suo [[tempo]]. Egli rovesciò la costituzione con l'astuzia e con la [[violenza]]. (p. 60)
*La caduta di Napoleone è una trilogia, della quale [[Mosca (città)|Mosca]], [[Lipsia]] e Fontainebleau sono le parti successive, e [[Waterloo]] è l'epilogo. (p. 158)
 
==''Storia d'Europa''==
===Citazioni===
*[[Georges Jacques Danton|Danton]] era uno statista e un patriota superiore ai rivoluzionari del suo tempo: possedeva il senso delle esigenze essenziali, uno spirito libero da illusioni e una capacità rara di azione risoluta. (p. 26)
*Come tutti gli statisti in tempo di guerra, [[Georges Jacques Danton|Danton]] vedeva nel terrore uno strumento politico indispensabile. Finché nemici stranieri calpestavano il suolo di [[Francia]], non era ammissibile alcuna discordia tra i francesi. (p. 26)
*Anche i [[Viltà|codardi]] trovano per difendersi il coraggio della disperazione. (p. 33)
*Che la [[Prima guerra mondiale|grande guerra]] fosse provocata dal [[capitalismo]] è una favola senza fondamento. Dappertutto, se non forse in qualche centro d'industrie belliche, i più importanti uomini d'affari furono atterriti dalla prospettiva di un conflitto. (p. 370)
*{{NDR|Sulla [[Prima guerra mondiale]]}} I [[Socialismo|socialisti]], dimenticando i loro sogni di pace universale, votarono i crediti di guerra a [[Berlino]] e a [[Parigi]]. Un [[nazionalismo]] violento e appassionato sopraffece ogni altra forza. (p. 370)
*{{NDR|Sulla [[Prima guerra mondiale]]}} Ogni [[nazione]] era convinta che la propria causa fosse giusta, si credeva minacciata da un perfido nemico bramoso di ucciderla, e pensava che soltanto la propria vittoria potesse salvare l'ordine morale nel mondo. (p. 371)
 
==Bibliografia==
*H. A. L. Fisher, ''Napoleone'' (''Napoleon''), traduzione di G. Paganelli-Aventi, Cappelli, 1964.
*H. A. L. Fisher, ''Storia d'Europa'' (''A History of Europe''), traduzione di Ada Prospero, Editori Laterza, 1976.
 
==Altri progetti==
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