Richard Matheson: differenze tra le versioni

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*[[Tempo]], fammi un ultimo favore. Fermati su questo momento sublime, in maniera che io possa viverlo per sempre. (da ''Appuntamento nel tempo'', traduzione di [[Vittorio Curtoni]], Mondadori)
* [...] Se servisse a contribuire realmente alla [[pace]] nel [[mondo]], sareste disposti a camminare per le strade di Broadway, a [[New York]]...nudi?<br/>L'idea che ha portato alla stesura di ''The Box'' è di natura simile: il sacrificio della dignità umana in cambio di un preciso scopo. Ma in questo caso nulla che somigli neppure vagamente a qualcosa di nobile come la pace nel mondo. (dall'introduzione a ''The Box e altri racconti'')
 
==''Io sono leggenda''==
===[[Incipit]]===
Nei giorni di cielo coperto Robert Neville non era mai sicuro del tramonto del sole e capitava che loro uscissero in strada prima del suo rientro.<br />Se fosse stato più analitico, avrebbe saputo prevedere il loro arrivo con una certa approssimazione; ma si ostinava a mantenere l'abitudine di tutta una vita di calcolare il calar delle tenebre guardando il cielo, un metodo che nelle giornate nuvolose non funzionava. Ecco perché in quelle occasioni non si allontanava mai troppo.
Se fosse stato più analitico, avrebbe saputo prevedere il loro arrivo con una certa approssimazione; ma si ostinava a mantenere l'abitudine di tutta una vita di calcolare il calar delle tenebre guardando il cielo, un metodo che nelle giornate nuvolose non funzionava. Ecco perché in quelle occasioni non si allontanava mai troppo.
 
===Citazioni===
*L'erba era talmente alta che si era curvata sotto il suo stesso peso e, mentre camminava, gli scricchiolava sotto le scarpe pesanti. Non si udiva altro che il suono dei suoi passi e il canto degli uccelli. «Un tempo pensavo che cantassero perché tutto andava bene nel mondo», pensò Robert Neville. «Ora so che mi sbagliavo. Cantano perché sono stupidi».
*Morire, senza conoscere la [[gioia]] intensa e il relativo conforto dell'abbraccio di chi si ama. Affondare in quel coma orrendo, poi nella morte, e forse tornare per compiere vagabondaggi sterili, spaventosi. Senza sapere cosa significasse amare ed essere amati. Una tragedia che superava quella di trasformarsi in vampiro.
*Qualche volta aveva indugiato nel sogno a occhi aperti di incontrare qualcuno. Più spesso, però, aveva cercato di adattarsi a ciò che gli pareva sinceramente inevitabile: l'idea di essere rimasto solo al mondo. Almeno nella porzione di mondo che poteva sapere di conoscere.
*Il [[tempo]] aveva perso la sua qualità pluridimensionale. Per Robert Neville esisteva soltanto il presente; un presente basato sulla sopravvivenza quotidiana, scandito dall'assenza di picchi di gioia o abissi di disperazione. Sono a un passo dallo stato vegetale, pensava spesso.
 
===[[Explicit]]===
In un baleno, quella consapevolezza si fuse con ciò leggeva sui loro volti – stupore, paura, orrore e ribrezzo – e seppe di terrorizzarli. Ai loro occhi lui era un flagello spaventoso, sconosciuto, persino peggiore della malattia con cui avevano imparato a convivere. Era uno spettro invisibile che per provare la propria esistenza si era lasciato dietro i corpi esangui dei loro cari. Capì quel che provavano e non li odiò. La mano destra strinse la bustina di pillole. Purché la fine non fosse violenta, purché non si trasformasse in un massacro sotto i loro occhi...<br/>Robert Neville posò lo sguardo sui nuovi abitanti della Terra. Sapeva di non essere uno di loro; sapeva di essere un anatema, un orrore nero da distruggere, come i vampiri. E quell'idea lo colpì come un fulmine, divertendolo perfino nel dolore.<br/>Un risolino strozzato gli riempì la gola. Si girò e si appoggiò alla parete mentre ingoiava le pillole. «Il cerchio è completo», pensò mentre il letargo definitivo gli strisciava nelle membra. «Il cerchio è completo. Un nuovo terrore prende forma dalla morte, una nuova superstizione penetra la fortezza inattaccabile dell'infinito.<br/>Io sono leggenda».
Robert Neville posò lo sguardo sui nuovi abitanti della Terra. Sapeva di non essere uno di loro; sapeva di essere un anatema, un orrore nero da distruggere, come i vampiri. E quell'idea lo colpì come un fulmine, divertendolo perfino nel dolore. <br />
Un risolino strozzato gli riempì la gola. Si girò e si appoggiò alla parete mentre ingoiava le pillole. «Il cerchio è completo», pensò mentre il letargo definitivo gli strisciava nelle membra. «Il cerchio è completo. Un nuovo terrore prende forma dalla morte, una nuova superstizione penetra la fortezza inattaccabile dell'infinito. <br />
Io sono leggenda».
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Duel e altri racconti''===
====''Duel''====
Alle 11 e 32 del mattino Mann superò il camion.<br>Era diretto a ovest, lungo la strada che portava a San Francisco. Era giovedì, e per essere aprile faceva un caldo eccessivo. Si era tolto la giacca, allentato la cravatta e aveva allargato il colletto della camicia, arrotolandosi le maniche. Il sole gli picchiava sull'avambraccio sinistro e su parte delle gambe. Ne sentiva il calore attraverso i pantaloni scuri mentre guidava lungo la statale a due corsie. Negli ultimi venti minuti non aveva notato nemmeno un veicolo, in una direzione o nell'altra.
Alle 11 e 32 del mattino Mann superò il camion.<br>
Era diretto a ovest, lungo la strada che portava a San Francisco. Era giovedì, e per essere aprile faceva un caldo eccessivo. Si era tolto la giacca, allentato la cravatta e aveva allargato il colletto della camicia, arrotolandosi le maniche. Il sole gli picchiava sull'avambraccio sinistro e su parte delle gambe. Ne sentiva il calore attraverso i pantaloni scuri mentre guidava lungo la statale a due corsie. Negli ultimi venti minuti non aveva notato nemmeno un veicolo, in una direzione o nell'altra.
 
====''Terzo dal Sole''====
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===''Fiamma frigida''===
Era una giornata piuttosto fredda, per quel che ricordo. Il cielo un po' minaccioso, le staccionate grigiastre nascoste dalla nebbia. Suppongo fosse questa la ragione per cui la spiaggia non era troppo affollata. E poi era un giorno feriale e la scuola non era ancora finita. Giugno. Mettete insieme tutti questi elementi e che cosa ottenete?<br>Un lungo tratto di spiaggia con solo lei e me.
 
Un lungo tratto di spiaggia con solo lei e me.
===''The Box e altri racconti''===
====''The Box''====
Il pacco era a terra di fronte alla porta d'ingresso, una scatola di cartone cubica chiusa col nastro adesivo, il nome e l'indirizzo scritti in stampatello: PER IL SIGNOR E LA SIGNORA LEWIS, 217 E. 37ma STRADA, NEW YORK 10016. Norma lo raccolse, aprì la porta ed entrò nell'appartamento. Stava appena cominciando a far buio.
 
====''Una ragazza da sogno''====
Si svegliò sorridendo nell'oscurità. Carrie stava avendo un incubo. Si girò su un fianco e ascoltò i suoi lamenti silenziosi. Dev'essere uno di quelli forti, pensò. Le toccò la schiena. Aveva la camicia da notte zuppa di sudore. Fantastico, si disse. Tolse la mano mentre lei si agitava sotto il suo tocco e cominciava a emettere deboli suoni, come se stesse cercando di dire 'No'.
 
====''Una stanza per morire''====
Il bar era un prefabbricato di mattoni e legno con annesso un capanno, subito fuori città. In un primo momento lo superarono con l'auto, avviandosi verso il deserto caldo e lucente.<br/>Poi Bob disse: «Forse avremmo dovuto fermarci lì. Dio solo sa quanto lontano potrebbe essere il prossimo.»
 
====''Scambi indecenti''====
Un pomeriggio di ottobre il campanello suonò.<br/>Frank e Sylvia Gussett si erano appena seduti a guardare la televisione. Frank posò il suo Gin tonic sul tavolo e si alzò. Attraversò il corridoio e andò ad aprire la porta.<br/>Era una donna.
 
====''Nulla è come un vampiro''====
All'inizio dell'autunno dell'anno 18... madame Alexis Gheria si svegliò una mattina con una terribile sensazione di intorpidimento. Restò distesa sulla schiena, inerte, per più di un minuto, con gli occhi scuri fissi verso l'alto. Si sentiva così distrutta. Le sembrava di avere braccia e gambe bloccate. Forse era malata: Petre avrebbe dovuto visitarla per capire di cosa si trattava.
 
====''Paradigma di sopravvivenza''====
''E restarono sotto le torri di cristallo, ai piedi di quelle lucide costruzioni che, come specchi luccicanti, catturarono sulla loro superficie il roseo tramonto, finché la loro città non divenne di un rosso acceso e splendente.<br/>Ras fece scivolare un braccio intorno alla vita della sua amata.<br/>«Sei felice?» le chiese teneramente.<br/>«Oh, sì» sospirò lei. «Qui, nella nostra bellissima città, dove regnano [[pace]] e [[felicità]], come potrei non essere felice?»<br/>E il tramonto infuse la sua purpurea benedizione sul loro dolce abbraccio.''
 
====''Muto''====
L'uomo con indosso l'impermeabile scuro arrivò a German Corners alle due e mezza di quel venerdì pomeriggio. Attraversò la stazione degli autobus e raggiunse un bancone, dietro il quale una donna paffuta e dai capelli grigi si stava pulendo gli occhiali.<br/>«Mi scusi,» le disse «dove posso trovare le autorità?»
 
====''Il terrore strisciante''====
''Testi presentata come uno dei requisiti per il conseguimento del dottorato in Lettere''<br/><br/>Il fenomeno noto nei circoli scientifici come il 'Movimento di Los Angeles' fu rivelato nel 1982, quando il dottor Albert Grimsby, laureato in Lettere, Scienze e Medicina, con un dottorato di ricerca in Lettere, e professore di Fisica al California Institute of Technology, fece una scoperta singolare.
 
====''Onda d'urto''====
«Te lo dico io, ha qualcosa che non va» disse il signor Moffat.<br/>Suo cugino, Wendall, si allungò per prendere la zuccheriera. «Allora hanno ragione loro» rispose. Si versò qualche cucchiaino di zucchero nel caffè.<br/>«Invece no» si affrettò a ribattere l'altro. «Sono certo che non è così.»<br/>«Se non funziona...»<br/>«''Funzionava'' fino a un mese fa, o quasi» disse Moffat. «E andava tutto bene, finché non hanno deciso che il primo dell'anno l'avrebbero sostituita.»
 
====''L'abito fa il monaco''====
Uscii sulla terrazza per fuggire dalle chiacchiere degli ospiti. Mi sedetti in un angolo buio, allungai le gambe e sospirai, colto da un senso di noia totale.<br/>La porta della terrazza si aprì di nuovo e un uomo uscì barcollando dalla rumorosa gaiezza della festa. Afferrò la ringhiera e si mise a guardare il panorama della città.
 
====''La macchina da jazz'' ====
SENTIVO UN PESO QUELLA SERA<br/>Voglio dire, avevo il blues, e nessuno può nascondere il blues<br/>Devi lavarlo via<br/>O finirai per guidare una lenta carrozza verso il nulla<br/>Devi lasciarlo libero di volare<br/>Insomma, devi
 
====''L'amore al tempo del finimondo''====
Il naso di papà cadde a colazione. Cadde proprio dentro il caffè di mamma, facendolo debordare. Prunella scoppiò a ridere con uno sbuffo che spense la lampada a olio.<br/>«Ma santo cielo,» esclamò mamma nell'oscurità, «se sapevi che si stava per staccare, perché non te lo sei tolto da solo?»
 
==Citazioni su Richard Matheson==
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*Richard Matheson, ''Fiamma frigida'', traduzione di Annalisa Carena, in "American Pulp. I grandi maestri della crime story", a cura di Ed Gorman, [[Bill Pronzini]] e Martin H. Greenberg, Mondadori, 2001. ISBN 8804490624
*Richard Matheson, ''Io sono leggenda'', traduzione di Valentino De Carlo, Mondadori, 1996. ISBN 88-04-42249-1
*Richard Matheson, ''The Box e altri racconti'', traduzione di Anna Ricci, Fanucci, 2010. ISBN 9788834716175
 
== Voci correlate ==
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[[Categoria:Scrittori statunitensi|Matheson, Richard]]