Angelo Scola: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Quaro75 (discussione | contributi)
m Automa: Sostituzioni normali automatiche di errori "tipografici".
Riga 13:
*Di Dio non si può conoscere tutto, ma quel che di Dio si può conoscere lo possono conoscere tutti.
*Il [[cinema]] è la lingua franca della nostra società. È un mezzo formidabile per indagare la verità sul mondo.
*L’esperienzaL'esperienza umana della fragilità, della sofferenza e del male è sempre attraversata – e non può non esserlo – dalla domanda di salvezza e di redenzione.
*L’umanaL'umana natura, pur ferita dal peccato originale, non si è mai corrotta fino a perdere i suoi tratti essenziali, né mai si potrà corrompere completamente.
*La Chiesa, in modo diretto o indiretto, diventa condizione indispensabile per desiderare Dio, perché Essa è il luogo umano, il popolo che rende possibile la testimonianza come esperienza quotidiana.
*La grammatica del narrare Dio può essere solo testimoniale.
*Oggi la domanda cruciale non è più: “Esiste"Esiste Dio?", ma piuttosto: “Come"Come aver notizia di Dio?"
*Oggi, se si eccettuano taluni tentativi di elaborare un “nuovo"nuovo ateismo”ateismo", giudicati dai critici come più stravaganti che oggettivamente pertinenti, siamo di fronte ad una grossa sorpresa: Dio è tornato.
 
{{NDR|Angelo Scola, ''Desiderare Dio. Chiesa e post-modernità'', intervento al Meeting di Rimini 2010, in ''[http://angeloscola.it/ sito ufficiale di Angelo Scola]''}}
Riga 44:
*Tanti mi dicono: anziché eminenza, possiamo chiamarla [[padre]]? Certo, dico io. Ma non credano di liberarmi da un peso. Padre è ben più impegnativo. Ne sento tutta la fatica, sono come un infante che balbetta. Credo che la vera questione tra uomini e donne sia questa: la [[madre]] deve saper condurre il figlio al padre. Deve saper fare questo dono a entrambi. Il figlio deve prendere coscienza del fatto che accanto alla madre c' è un altro, e fargli spazio.
 
{{intestazione|Intervista di Aldo Cazzullo, ''[http://www.corriere.it/cronache/10_luglio_18/cazzullo_intervista_scola_55737a98-9247-11df-a4a6-00144f02aabe.shtml Il cardinale Scola: sull’amoresull'amore serve una riforma della Chiesa]'', ''Corriere della sera'', 18 luglio 2010}}
*Viverne la bellezza significa strappare la sessualità al dualismo tra spirito e corpo; come se trattenessimo la sessualità nell’animalesconell'animalesco e poi a tratti avessimo spiritualissimi slanci d’intenzioned'intenzione di bell’amorebell'amore.
*La soddisfazione piena del desiderio è ritrovare il vero volto dell’altrodell'altro, soprattutto nel rapporto uomo-donna.
*La castità tiene in ordine l’iol'io. Eliminarla significa ridurre l’amorel'amore a mera abilità sessuale, veicolata da una sottocultura delle relazioni umane che si fonda su un grave equivoco e cioè sull’ideasull'idea che nell’uomonell'uomo esista un "istinto sessuale" come avviene negli animali.
*Il sacrificio ed il distacco richiesti dalla castità mantengono l’iol'io personale unito, aprendo la strada ad un possesso più autentico. Il sacrificio non annulla il possesso, è la condizione che lo potenzia.
*Per amare veramente devo essere amato definitivamente, cioè oltre la morte; ed è quello che Gesù è venuto a fare.