Roy Dupuis: differenze tra le versioni

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===1997===
* Bene, vedo Michael come una specie di fantasma paragonato agli altri esseri umani. È capace di uccidere chiunque se gli viene chiesto. Lo ha fatto per tanto tempo. Immagino che non gli interessino più le cose umanamente normali. Così lo vedo un po' come un fantasma. Io penso di essere ben lontano da Michael e dalla freddezza del suo carattere. Ma lo interpreto con la mia sensibilità. Lo interpreto e lo intendo (lo vedo) con un carattere istintivo, perché c'è molto di istintivo nel suo personaggio. (dall'intervista a ''Single Living'' del 1997)
* Io sono una persona timida, essere così osservato mi ha reso ancora più timido. (dall'intervista a ''Single Living'' del 1997)
* Con il tempo ho imparato a investire nei piaceri a lungo termine, non piaceri fugaci che possono ferire ... te o l'altra persona. Io penso che noi facciamo parte di una cosa, qual' è il genere umano e amare è esso stesso un contratto. Non voglio portare il mio rapporto ad un livello economico o davanti la legge. È tra me e lei. (dall'intervista a ''Single Living'' del 1997)
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===2000===
* Io penso che i nostri personaggi sono un po' lontani da noi. Come Michael io sono molto pensatore più che parlatore, ma a parte questo non abbiamo molto in comune. Bisogna pensare che la sua unica sfida è restare vivo dentro la Sezione Uno e questo gli viene più facile se tiene le emozioni dentro. È un tipo concentrato e calcolatore e non fa niente che non sia assolutamente necessario. È molto intelligente e questo mi piace di lui e anche molto misterioso. (dall'intervista a ''Hitkrant'' del 2000)
* Quello che rende una donna sexy è inizialmente l'aspetto esteriore sicuramente, ma mi affascinano gli occhi profondi e le mani e quello che la rende sexy ai miei occhi è sicuramente l'originalità e l'intelligenza, questo mi fa girare la testa. (dall'intervista a ''National Post'' del 4 agosto 2000)
* Io ho passato molto tempo della mia vita cercando di costruire tre case. Recentemente ho comprato una casa d'inizio secolo in Quebec e tutto il mio tempo lo passo cercando di restaurarla. Ho cercato una casa come questa per 6 anni, ma non volevo lasciare questo posto. È a passione reale, ti da la possibilità di guardare il mondo da un'altra angolatura quando vivi a contatto con la natura. (dall'intervista a ''Veronica'' del 2000)
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* Posso dirti che la psicoanalisi è il miglior viaggio che abbia mai fatto. È stato un viaggio dentro la mia intera vita. È affascinante, c'erano eventi importanti che avevo completamente dimenticato e che ho riscoperto attraverso la psicoanalisi. Ti permette di ricordare tutto e questo è fantastico. È uno dei migliori regali che abbia mai fatto a me stesso. Grazie a questo impari a conoscere chi sei, cosa veramente ti piace e cosa invece pensi che non ti piacerà mai. Impari anche dei meccanismi umani in generale e questa è una cosa positiva per il lavoro che faccio. Devi indagarti dentro per fare della psicoanalisi e devi volerlo fare. Devi amare la vita e l'umanità e tutto diventa più attento e disinibito. (dall'intervista a ''7 Jours'' del 30 giugno 2001)
* Amo il Quebec è la mia casa. Quando sto via per un certo periodo mi manca veramente. I miei amici, la mia terra, la mia casa e mi manca tutto ciò che fa di noi quelli che siamo. Siamo un popolo davvero distinto, non per quello che diciamo o facciamo. Solo noi parliamo di cose che capiamo noi soltanto, così solo la gente di qui può realmente parlare con me, solo la gente del posto riesce davvero a parlare con me, con le nostre parole, il nostro humor, i nostri pensieri, la nostra cultura. Non posso trovare questo da nessun'altra parte. (dall'intervista a ''7 Jours'' del 30 giugno 2001)
* Io penso che sia molto buono andare via per un po', così da poter apprezzare da dove si viene. Bisogna viaggiare per fare questo, bisogna conoscere il mondo, vedere, odorare e tastare le altre cose. Amo viaggiare e mi piacerebbe farlo molto più spesso. Per ora mi affascina l'Himalaya per la cultura e le montagne, mi piacerebbe anche andare in Nepal e in Vietnam prima che sia troppo tardi. Qualche volta penso che potrei andare a lavorare da qualche altra parte, ma una cosa è certa, ritornerei in Quebec. (dall'intervista a ''7 Jours'' del 30 giugno 2001)
* Mi piacerebbe ringraziare loro, i miei fans, per aver visto l'invisibile. (dall'intervista a ''USA Interview'' del 14 luglio 2001)
* Appena prima di Natale mio nonno di 104 anni è morto. Mi ha dato tantissimo nella vita. Poi il 26 dicembre è morto anche mio padre e questo mi ha sorpreso molto. Era la prima volta nella mia vita che perdevo qualcuno di così intimamente vicino a me … in un certo senso la morte è piena di vita. Quello che prima è fuori da te ora è dentro di te. (dall'intervista a ''New Magazine, vol. 4 n. 3'' dell'autunno 2001)
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* Di solito, quando qualcuno si dà a voi è attraente; non è solo sessuale. È un segno di fiducia. Sfortunatamente, nella società di oggi, permettersi di lasciarsi andare è percepito spesso come un segno di debolezza. Tuttavia, per quello che mi riguarda è esattamente il contrario, perché darsi a qualcuno, vuol dire avere fiducia in loro, e per fare questo devi prima avere fiducia in te stesso. È lo stesso per l'amore; per amare qualcuno prima bisogna amare sé stessi. (dall'intervista a ''7 Jours'' del 30 novembre 2002)
* Non lo so... non posso definire Roy Dupuis in una frase. OK proverò a stare al gioco. Io sono qualcuno a cui piace toccare, tastare, sentire, imparare il più possibile. Voglio immergere me stesso nella vita che ho. In una frase: io sono qualcuno che ha difficoltà ad andare a letto per la paura di aver perso qualcosa. (dall'intervista a ''7 Jours'' del 30 novembre 2002)
* Provengo da Abitibi. A 14 anni, quando arrivi a Montreal, è affascinante. È stato curioso. La vita notturna, il lato oscuro della città ed anche della gente, mi hanno attratto. All'inizio non era facile perché la vita notturna, le sostanze, erano il tuo modo di vivere, l'espressione di te stesso. Quando elimini tutto questo, ed io ho eliminato tutto dal giorno alla notte, tu perdi un po' delle tue certezze. Da avere una dozzina di amici ne rimani con solo 3 o 4. Ti senti offuscato, disinteressato. Non hai più nulla da fare, non sei più eccezionale contando sulle droghe e l'alcool che ti avevano coinvolto, o diverso dal resto. Dunque sì, è la conseguente depressione che ne segue. Avrei potuto andare oltre. Arrivai al mio limite. Io penso di aver incontrato delle buone persone che mi hanno portato ad un nuovo livello di coscienza così ho deciso di fermarmi. In fine avevo anche degli interessi nella mia vita e una carriera che amavo. Questo è quello che mi ha aiutato a scegliere di vivere. Adesso mi sento bene, lucido. Di tanto in tanto prenderò un bicchiere di vino perché non bevo tanto come prima, mi da un po' alla testa e non mi piace. Non mi piace perdere la mia lucidità abbastanza semplicemente. Vorrei cercare di prendere la vita il più lucidamente possibile. (dall'intervista a ''Echo Vedettes'' del 15 Marzomarzo 2002)
 
===2003===
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* Ho sentito fin dall'inizio l'importanza che un tale film esista ([[Shake Hands with the Devil]]). È di questo che si nutre un'attore, un film come questo. (dall'articolo in ''Montreal Express'' del 9 marzo 2008)
* Sono toccato per l'eccessivo sfruttamento che le grandi aziende ed alcuni paesi fanno delle risorse naturali ed umane, ed anche per l'inquinamento. È importante che la gente sappia che la maggior parte delle crisi sono dovute per la maggiore all'Occidente. (dall'articolo in ''Montreal Express'' del 9 marzo 2008)
* Sono stato molto impegnato al cinema. E per un periodo di cinque anni, sono stato inprigionato da [[Nikita (serie televisiva)|Nikita]], che è stata girata a Toronto. Era diventato difficile fare teatro. Mi erano state offerte molte parti, ma la più parte poco interessanti, spesso dei classici. Ciò di cui avevo bisogno per tornare a teatro, erano una creazione o una parte non comuni. Poi, Brigitte (Haentjens) mi ha offerto quella là ([[w:Blasted|Blasté]]). Ho accettato per diversi motivi: per il testo di per se, per il contesto e per la scrittura di [[w:Sarah Kane|Sarah Kane]]. E anche perché ho voluto lavorare con Brigitte e [[w:Céline Bonnier|Céline (Bonnier)]]. (dall'articolo in ''La Presse'' del 15 marzo 2008)
* L'origine dei conflitti armati proviene dalla stessa violenza che può sorgere tra un uomo e una donna, o tra due uomini. Emerge dalla paura degli altri, di una situazione, in cui l'unica via di uscita è quella di cercare di dominare gli altri per sopravvivere e, infine, cercare d'essere amato. (dall'articolo in ''La Presse'' del 15 marzo 2008)
* Degli ideali, ne ho, può essere. Ma le mie azioni sono alimentati dalla scienza, dai dati che mi trasmettono agli esperti. Quando siamo riusciti a salvare un fiume, io non lo vedo come una vittoria, ma piuttosto come un processo. Poiché il fiume appartiene a tutti. (dall'articolo in ''La Presse'' del 15 marzo 2008)
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* Non si sa quando torneremo, potrà essere tra cinque, dieci anni. Ma è chiaro che avremo una telecamera a bordo, per filmare le storie raccolte lungo il percorso. (dall'articolo in ''La Presse'' del 15 marzo 2008)
* Quello che preferisco del mio mestiere sono le prove a teatro. Dopo posso essere soddisfatto... di alcune rappresentazioni. (dall'articolo in ''Le Journal de Montréal'' del 15 marzo 2008)
* Per quanto riguarda il teatro, questo è il genere di teatro che volevo fare. Ci ho pensato un po', ma non troppo a lungo. Si tratta di qualcosa ch'è venuto da me. Non è stato amore a prima vista, ha qualcosa che ho trovato inquietante ([[w:Blasted|Blasté]]). (dall'articolo in ''Le Journal de Montréal'' del 15 marzo 2008)
* Mia madre mi ha dato molto ed era molto vicino ad entrambi. Lei è stata un'insegnante di pianoforte ed ha insegnato fino a poco tempo fa. I miei lati musicali, artistici, provengono in gran parte da mia madre. (dall'articolo in ''7 Jours'' del 21 marzo 2008)
* Non ho voluto prendere un altro ruolo di primo piano ([[w:Emotional Arithmetic|Emotional Arithmetic]]) subito dopo quello del Gen. Dallaire ([[Shake Hands with the Devil]]). (dall'articolo in ''Le Journal de Montréal'' del 13 aprile 2008)
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* Non ci vedo alcun interesse ora... Non gioco affatto con la parola "carriera". Ho degli scenari sul tavolo a casa, dei progetti. Li ho letti. Se li volgio fare, andiamo! Ma non ho una "carriera". Non mi interessa affato. Sono un attore, vorrei dei ruoli. Io non sono un "carrierista", sono un'attore. Qualche anno fa (nel 1998), Yves Simoneau mi ha chiamato per chiedermi se volevo farmi "uccidere" per [[Marlon Brando]] nel suo film [[w:In fuga col malloppo|In fuga col malloppo (Free Money)]]. Sono andato a svolgere un "maniglia", ma l'ho adorato! Mi ha fatto piacere, perché Brando è un uomo per il quale ho grande rispetto. (dall'intervista in ''Echos Vedettes'' del 30 agosto 5 settembre 2008)
* Ho bisogno di quattro anni di preparazione. Ho iniziato a pianificare il viaggio già da due anni. Andremo a sud, prendermo il Canale di Panama, attraverso le isole Galapagos e farmo una piccola deviazione per L'Isola di Pasqua, a seconda delle condizioni atmosferiche. Altrimenti, andremo verso la Polinesia Francese. Visitato la, vedremo ... Poi verso basso per la Nuova Zelanda, Australia e dopo ritorneremo verso l'Asia, oppure per l'Asia e poi in Australia. In seguito, ci sarà l'Africa, l'India, la Cina ... Non ho trovato nulla di più vivo di questo, come progetto. Porterò una cinepresa, ma non per filmare me. Può essere che andrò a fare dei film. Ogni volta che ho viaggiato in qualche parte del mondo ho incontrato persone che sono state vere storie, ho visto eventi e luoghi che mi sarebbe piaciuto filmare. (dall'intervista in ''Echos Vedettes'' del 30 agosto 5 settembre 2008)
* Ogni anno, faccio un po' qualcosa su di essa. Attualmente, lavoro di più sulla barca, ma la casa è la casa, e sarà ancora lì quando torno. (dall'intervista in ''Echos Vedettes'' del 30 agosto 5 settembre 2008)
* Ho conosciuto [[w:Céline Bonnier|Céline (Bonnier)]] durante le riprese del film [[w:Million Dollar Babies|Million Dollar Babies]]. Ci siamo incontrati in quanto attori. Per noi è dunque molto facile ritrovarci insieme in un set. Non forziamo nulla. Siamo due attori come gli altri. Quando interpretiamo una coppia al cinema, prendiamo la scena per quello che è. Il pezzo più intimo che abbiamo fatto recentemente è il pezzo in [[w:Blasted|Blasté]], lo scorso inverno. Siamo veramente entrati in una grande intimità. Ci sono voluti quasi tre mesi di preparazione. Ma è sempre lavoro. (dall'articolo in ''7 Jours'' del 5 settembre 2008)
* All'inizio della mia carriera, quando mi si dava importanza, sentivo di non essere al mio posto. Ho pensato a persone importanti che avevano cose interessanti da dire per migliorare la società e che raramente avevano un microfono. Con il tempo ho preso coscienza, mi sono forzato ad imparare e partecipare per fare la mia parte, o almeno, per provare a parlare di qualcosa di diverso dal colore dei miei cappelli. E 'quindi naturale per me, attirare l'attenzione dei media su alcuni problemi. Credo che sia attraverso i media, che si possono innescare dei movimenti interessanti ed utili. Naturalmente mi sono informato intellettualmente per sapere di cosa parlo. Servo come porta parola a tecnici, sociologi, scienziati che altrimenti non avrebbero l'opportunità di parlare ai media. (dall'articolo in ''7 Jours'' del 5 settembre 2008)