Prima guerra mondiale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Micione (discussione | contributi)
m fix interprogetto; +interlink
Micione (discussione | contributi)
Alfredo Panzini
Riga 2:
Citazioni sulla '''prima guerra mondiale''' o '''Grande Guerra''' (1915-18).
 
*Casistica della Guerra, divulgata (estate 1917) e divenuta popolare ([[Ettore Petrolini|Petrolini]]), rispecchia parte dell'indole italiana. «Fra poco sarai sottoposto a nuova visita medica ed i casi sono due: o ti fanno non idoneo o ti fanno idoneo; se ti fanno non idoneo te ne freghi; se ti fanno idoneo i casi sono due: o ti mettono in armi speciali od in fanteria; se ti mettono in armi speciali te ne freghi; se ti mettono in fanteria i casi sono due: o ti mandano in zona di guerra o ti mandano in territorio di pace; se ti mandano in territorio di pace te ne freghi; se ti mandano in zona di guerra i casi sono due: o ti mettono ai servizi speciali o ti mandano in trincea; se ti mettono ai servizi speciali te ne freghi; se ti mandano in trincea i casi sono due: o sei ferito leggermente o sei ferito gravemente; se sei ferito leggermente te ne freghi; se sei ferito gravemente i casi sono due: o vai all'altro mondo o guarisci; se guarisci te ne freghi; se vai all'altro mondo i casi sono due: o vai in paradiso o vai all'inferno; se vai in paradiso te ne freghi; se vai all'inferno i casi sono due: o trovi [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Cecco Beppe]] o non lo trovi; se non lo trovi te ne freghi; se lo trovi i casi sono due: o lui impicca te o tu impicchi lui; se tu impicchi lui te ne freghi; se lui impicca te, requie all'animaccia tua». ''N.B.'' Questo classico ''me ne frego'' non so se, in basso, sia filosofia, ma in alto è delitto. ([[Alfredo Panzini]])
*Cittadini e soldati, siate un esercito solo! Ogni viltà è tradimento, ogni discordia è tradimento, ogni recriminazione è tradimento. ([[Vittorio Emanuele III]])
*Dinanzi a tanta remissività la guerra non è più indispensabile. [...] Con queste parole ogni motivo di guerra cade. Giesl {{NDR|l'ambasciatore austriaco a Belgrado}} doveva rimanere tranquillamente a Belgrado: dopo questo non avrei mai ordinato la mobilitazione. {{NDR|Commentando la risposta della Serbia all'ultimatum dell'Austria, nel 1914, dopo che l'Austria aveva già dato inizio alla guerra.}} ([[Guglielmo II di Germania]])