Heinrich Heine: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Toccando delle commedie shakespeariane}} Negli uomini al pari che nelle donne la passione vi è affatto priva di quella paurosa serietà, di quella fatalistica necessità, con cui si manifesta nelle tragedie. Amore, in verità, vi porta, come sempre, una benda e una feretra piena di dardi. Ma questi dardi sono piuttosto alati che mortalmente acuminati, e il piccolo dio guarda a volte sottecchi, malizioso, scostando le bende. Anche le fiamme splendono in esse più che non brucino. Ma fiamme non sempre, e, nelle commedie shakespeariane, l'amore serba sempre carattere di verità. (citato in [[Benedetto Croce]], ''Ariosto, Shakespeare e Corneille'', Laterza, Bari 1968)
*Sia lode ai [[Francia|francesi]] che si son presi a cuore i due bisogni fondamentali della società umana: il mangiar bene e l'eguaglianza civile, e han fatto passi da gigante nell'arte culinaria e nella libertà. (citato in [[Cesare Marchi]], ''Quando siamo a tavola'', RCS, 1990)
*Chi può sapere in quale sarto vive oggi l'anima di un Platone? E di un Cesare? In quale maestro di scuola? Chissà! Forse l'anima di Pitagora è alloggiata in un povero candidato che fu bocciato all'esame per la sua incapacità di provare la teoria pitagorea.
*Questo è il bello di noi [[tedeschi]]: che nessuno è tanto pazzo da non trovarne uno più pazzo che lo comprenda. (da ''Il viaggio nello Harz'', Marsilio, 1994)
*Un'altra accusa che già in tempi anteriori e, lungo tutto il medioevo, fino all'inizio del secolo scorso costò agli ebrei molto sangue e molto terrore era la stupida favola, ripetuta fino alla nausea in cronache e leggende, ch'essi rubassero le ostie consacrate e le forassero con un coltello fino a farne stillare il sangue e che, per la loro festa di Pessach, trucidassero dei bimbi cristiani per usarne il sangue durante il rito notturno. Gli ebrei, già odiati per via della loro fede, delle loro ricchezze e dei loro libri mastri, in quei giorni erano completamente in balía dei nemici loro che potevano, con troppa facilità invero, provocarne la rovina solo che spargesser la voce d'uno di quegli infanticidi o addirittura, di frodo, introducessero il cadavere insanguinato d'un bimbo nella casa proscritta di un ebreo per poi sorprendere di nottetempo la famiglia in preghiere; e allora si ammazzava, si saccheggiava, si battezzava e grandi miracoli accadevano per merito del morticino ritrovato che la Chiesa finiva per canonizzare addirittura. (da ''Il Rabbi di Bacharach'', pag. 15)