Taranto: differenze tra le versioni

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*Quell'angolo di mondo più d'ogni altro m'allieta, là dove i mieli a gara con quelli del monte Imetto fanno e le olive quelle della virente Venafro eguagliano; dove Giove primavere regala, lunghe, e tiepidi inverni, e dove Aulone, caro pure a Bacco che tutto feconda, il liquor d'uva dei vitigni di Falerno non invidia affatto. ([[Quinto Orazio Flacco]], Ode a Settimio, traduzione di Enrico Vetrò in ''Galeso, Novecento metri di mito'', 2005, II, 6, 10)
*Queste ostriche puzzano. Dite che sono venute da Taranto? Allora sono venute a piedi, facendo una puntatina a Gorgonzola. Comunque, che puzzino o no, per me fa lo stesso. ([[Totò]] in ''Totò cerca moglie'', film, 1950)
*Taranto attraversa una fase difficile e ho pensato di rilanciarne la vita culturale rievocando l'epoca della [[Magna Grecia]], quando fu per un certo periodo la più importante città d'[[Italia]]. ([[Emanuele Greco]])
* {{NDR|Ai tarantini}} Se vi si domanda come Taranto sia diventata grande, come si conservi tale, come si aumenti la sua ricchezza, voi potete con serena fronte e con gioia nel cuore rispondere, con la buona agricoltura, con la migliore agricoltura, con l'ottima agricoltura. ([[Archita|Archita da Taranto]])
*Taranto, sol per àncore ed ormeggi assicurar nel ben difeso specchio, di tanta fresca porpora rosseggi? A che, fra San Cataldo e il tuo più vecchio muro che sa Bisanzio ed Aragona, che sa Svevia ed Angiò, tendi l'orecchio? Non balena sul Mar Grande né tuona. Ma sul ferrato cardine il tuo Ponte gira, e del ferro il tuo Canal rintrona. Passan così le belle navi pronte, per entrar nella darsena sicura, volta la poppa al ionico orizzonte. ([[Gabriele D'Annunzio]] nel ''Libro IV delle Laudi del Cielo del Mare della Terra e degli Eroi'')