Brian Aldiss: differenze tra le versioni

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Prima c'erano gli oggetti pallidi. Erano disposti senza alcun ordine, in primo piano, si stendevano verso l'orizzonte piatto, distante. Così come era impossibile valutarne la proporzione delle dimensioni, era impossibile determinare di che materiale fossero fatti. Legno? Feltro? Porcellana? Non c'era modo di capirlo.<br>
{{NDR|Brian W. Aldiss, ''Argilla'' (''Common Clay''), traduzione di Daniela Rossi, in "Millemondinverno 1993", Mondadori, 1993}}
 
===''Nord dell'abisso''===
La sponda occidentale del fiume, secondo la leggenda, era la sponda della morte. Là i morti andavano alle loro tombe, tra la sabbia e i tramonti.<br>
Comunque fosse, una barca emerse dalla nebbia che copriva la riva occidentale e si diresse verso il centro del fiume con calma e determinazione.Sia la poppa che la prua erano alte. A poppa, una sagoma manovrava un grande timone.<br>
{{NDR|Brian W. Aldiss, ''Nord dell'abisso'', traduzione di Paola Andreaus, in "Destinazione spazio 2", a cura di Donald A. Wollheim, Mondadori, 1991}}
 
===''Supertoys che durano tutta l'estate''===