Corrado Augias: differenze tra le versioni

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*I libri sono per loro natura strumenti democratici e critici: sono molti, spesso si contraddicono, consentono di scegliere e di ragionare. Anche per questo sono sempre stati avversati dal pensiero teocratico, censurati, proibiti, non di rado bruciati sul rogo insieme ai loro autori. (pag. 45)
*Un giovane che voglia avere davanti a sé una ragionevole porzione di futuro dovrebbe dominare (dico "dominare", non balbettare) almeno tre livelli linguistici: il dialetto locale, quando c'è; la lingua nazionale; una lingua straniera. (pag. 39)
*I romanzi di [[ Victor Hugo|Hugo]] sono poderosi, zeppi di personaggi che balzano al vivo fuori della pagina, figurine di un presepio laico, di una rappresentazione profana sulla sacralità della vita terrena, l'infanzia, il male, la giustizia, l'amore, gli uomini di Dio. (pagp. 41)
*La lingua è una geniale convenzione, le [[parole]] significano qualcosa solo perché siamo tutti d'accordo che ciò debbano significare. (pag. 11)
*La [[letteratura]] non ha messaggi né valori morali da proporre, e quando ne ha, si tratta di un genere di cattiva letteratura. Il suo solo compito è di rappresentare la contraddittoria esperienza del tutto e del nulla della vita, del suo valore e della sua assurdità. (pag. 113)
*La vita contemporanea, all'apparenza così piena di luce (in tutti i sensi), contiene in realtà vaste zone d'ombra, dove solo la [[letteratura]] e le [[arte|arti]] sono in grado di penetrare; sicuramente non riusciranno a illuminarla per intero, tanto meno potranno cambiarne il connotato, ma possono aiutarci a percepirne l'estensione e la complessità, il che sarebbe già un risultato notevole. (pagp. 113)
*Noi siamo abituati a dare a parole come "[[silenzio]]" e "[[solitudine]]" un significato di malinconia, negativo. Nel caso della [[lettura]] non è così, al contrario quel silenzio e quella solitudine segnano la condizione orgogliosa dell'essere umano solo con i suoi pensieri, capace di dimenticare per qualche ora "ogni affanno". (pag. 106)