Dino Provenzal: differenze tra le versioni

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==''Echi di Grecia e di Roma''==
*Le ondine<br>Per dimostrare le affinità tra i miti delle più lontane nazioni, avviciniamo alle Sirene le Ondine. Queste ultime, anch'esse divinità marine, figlie di Nikar, il Nettuno scandinavo, si trovano nel Baltico e in tutti i mari del Nord. Bellissime, occhi azzurri e capelli d'oro, adescano i marinai e li uccidono o li fanno schiavi.<br>La più celebre è Loreley la quale seduta su un alto scoglio, avvista la preda. Ispirò poeti e musicisti: citiamo una poesia di [[Heinrich Heine|Enrico Heine]] e la famosa opera musicale ''Loreley'' di [[Alfredo Catalani]].
*Il [[lingua latina|latino]], lingua parlata<br>Il prof. [[Guido Baccelli]] (1832-1916), medico e uomo politico, usava spesso la lingua latina, perché (diceva), essendo egli romano doveva parlare nella lingua dell'Urbe. Tommaso Tittoni, suo collega al Senato, ricordava che se Baccelli difendeva gli interessi dell'agricoltura esclamava: ''Omnium rerum ex quibus aliquid acquiritur nihil est agricultura melius''. Se proclamava la bonifica delle paludi pontine, apostrofava i colleghi col: ''Siccentur pomptinae paludes tamtunque agri reddatur Italiae''. Propugnava la piccola proprietà col ''Latifundia Italian perdidere''; e riassumeva il suo programma nel riunire ''res olim dissociabiles, principatum ac libertatem''.<br>Era una posa, certo, ma una posa simpatica. Di lui dicevano scherzando: «Cura i suoi pazienti in latino e li manda all'altro mondo in italiano».
 
{{NDR|Dino Provenzal, ''Echi di Grecia e di Roma'', Historia, Cino del Duca, luglio 1968 n. 168}}