Ingmar Bergman: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Freddy84 (discussione | contributi)
Micione (discussione | contributi)
+sezione senza fonte (trasferisco 1 da Nuvole); alfabetico
Riga 11:
 
*In [[realtà]] io vivo continuamente nella mia infanzia: giro negli appartamenti nella penombra, passeggio per le vie silenziose di Uppsala, e mi fermo davanti alla Sommarhuset ad ascoltare l'enorme betulla a due tronchi, mi sposto con la velocità a secondi, e abito sempre nel mio [[sogno]]: di tanto in tanto, faccio una piccola visita alla realtà. (dall'autobiografia ''La lanterna magica'')
 
*Non c'é nessuna forma d'[[arte]] come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell'[[anima]].
 
*Io non sono un credente. Qualsiasi forma di salvezza ultraterrena mi suona blasfema. (dal dattiloscritto del 1974 conservato nell'archivio Rai del progetto mai realizzato di un film sulla vita di Gesù)
 
=== Senza fonte ===
{{senza fonte}}
*È una fortuna vivere in questo mondo, osservare un fiore, una nuvola vagante, ascoltare un uccello, il sussurro delle spighe in un campo di grano, ammirare i tratti delle persone, le loro tendenze, il loro respiro segreto.
*Non c'é nessuna forma d'[[arte]] come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell'[[anima]].
 
== Citazioni su Ingmar Bergman ==
* Andai a fare un esame [...] e dissi che ero preparatissimo su Bergman. Mi chiese tutto su [[Georg Wilhelm Pabst]]: non sapevo niente e mi bocciò. ([[Carlo Verdone]])
 
*Attraverso i suoi lavori Bergman ci lascia la testimonianza di una capacità straordinaria di indagare a fondo e senza condiscendenze sui grandi interrogativi etici legati alla condizione umana; sulla complessità e spesso sull'asprezza delle relazioni interpersonali; sulla forza della dimensione del sogno e della memoria come strumento di conoscenza e di interpretazione della realtà. Il suo rigore formale e la sua passione hanno contribuito a costruire l'identità stessa dell'espressione cinematografica e a declinarne i tratti più alti e peculiari. ([[Fausto Bertinotti]])
*Il volto umano: nessuno lo ritrae così da vicino come Bergman. ([[François Truffaut]])
 
*Da Bergman ho tratto la lezione della purezza, della costante tensione alla miracolosa autenticità dell'infanzia, l'età della vera [[innocenza]] e del contatto misterioso con ciò che ci sovrasta e ci rende davvero vivi [...] La più profonda dimensione del suo cinema è aver intessuto costantemente un intenso rapporto con Dio. Ha rappresentato a pieno la vera ricerca di Dio. ([[Ermanno Olmi]])
 
*È un poliedrico uomo di spettacolo. Studia tutti e tutto: i giovani di fronte al mondo degli adulti e della società. ([[Bruno Amatucci]])
*Il cinema non è un mestiere. È un'arte. Non significa [[lavoro]] di gruppo. Si è sempre soli; sul set così come prima la pagina bianca. E per Bergman, essere solo significa porsi delle domande. E fare film significa risponder loro. Niente potrebbe essere più classicamente romantico. ([[Jean-Luc Godard]])
 
* Ha avuto il coraggio di raccontare gli amori, le passioni, le sconfitte, i percorsi lenti e complessi dell'animo umano. Non riuscirei a immaginare un mondo senza di lui. ([[Liv Ullmann]])
*Più che premiare l'ennesimo film di guerra, pur nobilmente impegnato, come è successo a Berlino e a Cannes, preferirei attribuire il Leone a un film capace di indagare sui misteri dell'esistenza e dell'uomo. Partendo dal privato si può capire meglio il perché di tante cose che non funzionano. [[François Truffaut|Truffaut]] e Bergman ce l'hanno insegnato. ([[Michele Placido]])
 
*Il cinema non è un mestiere. È un'arte. Non significa [[lavoro]] di gruppo. Si è sempre soli; sul set così come prima la pagina bianca. E per Bergman, essere solo significa porsi delle domande. E fare film significa risponder loro. Niente potrebbe essere più classicamente romantico. ([[Jean-Luc Godard]])
*Da Bergman ho tratto la lezione della purezza, della costante tensione alla miracolosa autenticità dell'infanzia, l'età della vera [[innocenza]] e del contatto misterioso con ciò che ci sovrasta e ci rende davvero vivi [...] La più profonda dimensione del suo cinema è aver intessuto costantemente un intenso rapporto con Dio. Ha rappresentato a pieno la vera ricerca di Dio. ([[Ermanno Olmi]])
 
*Il regista più chiacchierone del mondo è Ingmar Bergman. I suoi personaggi non smettono mai di parlare, e sono affascinanti. Li amo. ([[Joseph L. Mankiewicz]])
*Attraverso i suoi lavori Bergman ci lascia la testimonianza di una capacità straordinaria di indagare a fondo e senza condiscendenze sui grandi interrogativi etici legati alla condizione umana; sulla complessità e spesso sull'asprezza delle relazioni interpersonali; sulla forza della dimensione del sogno e della memoria come strumento di conoscenza e di interpretazione della realtà. Il suo rigore formale e la sua passione hanno contribuito a costruire l'identità stessa dell'espressione cinematografica e a declinarne i tratti più alti e peculiari. ([[Fausto Bertinotti]])
 
*Il regista svedese Ingmar Bergman, che è ormai vicino alla sessantina, non si preoccupa della sua età. «È come scalare una montagna» dice. «Ti arrampichi da una cengia all'altra: più sali, più ti senti stanco e senza fiato, ma la visuale si fa sempre più ampia.» (citato da C. M. in ''Selezione dal Reader's Digest'', febbraio 1976)
 
*Il volto umano: nessuno lo ritrae così da vicino come Bergman. ([[François Truffaut]])
* Ingmar Bergman è stato l'icona del cinema impegnato, di quel genere legato all'introspezione psicologica che esplora la natura dell'uomo, i suoi limiti, le sue follie altalenanti tra amore e indifferenza. Mitici i dialoghi che in tutti i suoi film hanno reso gli interpreti protagonisti insieme a noi spettatori di un viaggio a volte incomprensibile a volte liberatorio. Un autore geniale e difficile, un intellettuale ad oltranza, una personalità insostituibile che lascia un vuoto profondissimo. Resterà vivo nella memoria collettiva, poiché ha cambiato la storia del cinema mondiale. ([[Francesco Rutelli]])
 
* Ingmar Bergman è stato l'icona del cinema impegnato, di quel genere legato all'introspezione psicologica che esplora la natura dell'uomo, i suoi limiti, le sue follie altalenanti tra amore e indifferenza. Mitici i dialoghi che in tutti i suoi film hanno reso gli interpreti protagonisti insieme a noi spettatori di un viaggio a volte incomprensibile a volte liberatorio. Un autore geniale e difficile, un intellettuale ad oltranza, una personalità insostituibile che lascia un vuoto profondissimo. Resterà vivo nella memoria collettiva, poiché ha cambiato la storia del cinema mondiale. ([[Francesco Rutelli]])
* ''Persona'' è forse il capolavoro assoluto di Bergman. Gioco di parole attraverso i volti, sovrimpressioni di volti. Non di occhi, la sovrimpressione degli occhi dà un unico occhio, la sovrimpressione dei volti produce due volti: accostati, una nuova figura. Sovrimpressioni mentali. Storia scritta da volti. Soggetto che guarda e che nel mentre guarda si accorge di essere guardato e nel mentre è guardato non si rende conto da chi e da cosa è guardato e alla fine capisce che rendersene conto non è che una piccolissima cosa. ([[Enrico Ghezzi]])
 
*L'unico modo in cui è possibile collaborare con Ingmar Bergman è tenerlo a distanza, fino a montaggio ultimato. ([[Liv Ullmann]])
* Suspense continua dei volti degli occhi dei sentimenti, di una grammatica sentimentale di gesti e sguardi che sfugge al controllo manipolatorio del regista stesso. Ecco, il fascino estremo bergmaniano è la scoperta che col cinema i conti non tornano mai. ([[Enrico Ghezzi]])
 
* ''Persona'' è forse il capolavoro assoluto di Bergman. Gioco di parole attraverso i volti, sovrimpressioni di volti. Non di occhi, la sovrimpressione degli occhi dà un unico occhio, la sovrimpressione dei volti produce due volti: accostati, una nuova figura. Sovrimpressioni mentali. Storia scritta da volti. Soggetto che guarda e che nel mentre guarda si accorge di essere guardato e nel mentre è guardato non si rende conto da chi e da cosa è guardato e alla fine capisce che rendersene conto non è che una piccolissima cosa. ([[Enrico Ghezzi]])
* Ha avuto il coraggio di raccontare gli amori, le passioni, le sconfitte, i percorsi lenti e complessi dell'animo umano. Non riuscirei a immaginare un mondo senza di lui. ([[Liv Ullmann]])
 
*Più che premiare l'ennesimo film di guerra, pur nobilmente impegnato, come è successo a Berlino e a Cannes, preferirei attribuire il Leone a un film capace di indagare sui misteri dell'esistenza e dell'uomo. Partendo dal privato si può capire meglio il perché di tante cose che non funzionano. [[François Truffaut|Truffaut]] e Bergman ce l'hanno insegnato. ([[Michele Placido]])
* Andai a fare un esame [...] e dissi che ero preparatissimo su Bergman. Mi chiese tutto su [[Georg Wilhelm Pabst]]: non sapevo niente e mi bocciò. ([[Carlo Verdone]])
 
* Suspense continua dei volti degli occhi dei sentimenti, di una grammatica sentimentale di gesti e sguardi che sfugge al controllo manipolatorio del regista stesso. Ecco, il fascino estremo bergmaniano è la scoperta che col cinema i conti non tornano mai. ([[Enrico Ghezzi]])
*Il regista più chiacchierone del mondo è Ingmar Bergman. I suoi personaggi non smettono mai di parlare, e sono affascinanti. Li amo. ([[Joseph L. Mankiewicz]])
 
*L'unico modo in cui è possibile collaborare con Ingmar Bergman è tenerlo a distanza, fino a montaggio ultimato. ([[Liv Ullmann]])
 
==[[Film]]==