Lobsang Rampa: differenze tra le versioni

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==''Il terzo occhio''==
===[[Incipit]]===
«Ohè. Ohè. Hai quattro anni e non sai stare a cavallo! Non diventerai mai uomo. Che cosa ne dirà il tuo nobile padre?» Dopo queste parole, il vecchio Tzu appioppò al pony – e lo sfortunato cavaliere ne subì le conseguenze – un colpo vigoroso sulla groppa, poi sputò nella polvere. I tetti dorati e le cupole del santuario di Potala sfavillavano nel vivido sole. Più vicino a noi, le acque azzurre del lago di fronte al Tempio del Serpente si increspavano al passaggio delle anatre selvatiche. Lontano, sul sentiero sassoso, si levavano le urla e le esclamazioni degli uomini che incitavano i lenti yak sul punto di allontanarsi da Lhasa. Dalle immediate vicinanze ci giungeva il vibrante bmmmn, bmmmn, bmmmn delle trombe, con le loro note basse e profonde, mentre i monaci musicanti si esercitavano nei campi, lontano dalla folla.
===Citazioni===
*Il Tibet era un paese teocratico. Non desideravamo affatto il "progresso" delle altre parti del mondo; volevamo soltanto poter meditare in pace e trascendere le limitazioni della carne. I nostri savi si erano resi conto da tempo del fatto che l'Occidente bramava le ricchezze del Tibet e sapevano che la venuta degli stranieri significava la fine della serenità. L'attuale invasione comunista del Tibet ha dimostrato quanto avessero ragione. (p. 15)