Laicismo: differenze tra le versioni

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*Prendo ad esempio [[Guido Calogero|Calogero]]: [[laicità]] è un metodo di convivenza di tutte le ideologie e di le filosofie possibili, che debbono rispettare, come regola primaria, il principio che nessuno può pretendere di possedere la [[verità]]. ([[Carlo Flamigni]])
* Nel vocabolario corrente, laico è chi non crede, laicista è colui che crede che chi crede non abbia alcuna ragione per credere. Non è uno scioglilingua. Il laico non appoggia la propria concezione del mondo su una fede rivelata; il laicista ritiene che qualunque fede rivelata non abbia senso, se non banalmente privato, come un tic o un vizietto. L'uno non crede, o non riesce a credere, ma riconosce che la fede è una dimensione dell'esperienza umana che svolge una funzione propria, ad esempio il conferimento di senso alla vita, l'attribuzione all'uomo di un ruolo nel mondo, l'interpretazione del male. L'altro, il laicista, nega questa dimensione: la fede per lui è un'illusione o un fraintendimento o uno scacco alla ragione. ([[Marcello Pera]])
*Se la laicità è dubbio e non dogma, spirito critico e non fideismo, attenzione alla realtà e non rigidità dottrinaria, come può un laico non capire che anche i più recenti fatti di cronaca [riguardanti l'aborto] pongono dilemmi etici schiaccianti cui (“laicamente”) non si può far fronte muniti arrogantemente di risposte preconfezionate, perfettamente allineate in una nuova, seppur profana forma di catechismo? ([[Pierluigi Battista]])
 
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